Antonio Maffei prima di essere giustiziato, fu duramente interrogato e costretto a redigere l’ammissione trovata adesso da Marcello Simonetta all’Archivio di Stato dove sarà presentata
La “Congiura dei Pazzi”, il complotto ordito nel 1478 per rovesciare il regime mediceo a Firenze che si concluse con l’assassinio di Giuliano de’ Medici al posto del fratello Lorenzo, si arricchisce di un importante documento inedito rinvenuto dallo storico Marcello Simonetta: la confessione di Antonio Maffei da Volterra, il sicario scelto dalla famiglia rivale dei Medici per assassinare il Magnifico. Lo straordinario documento sarà esposto e presentato mercoledì 3 maggio ore 11.30 presso l’Archivio di Stato di Firenze (ingresso libero).
La confessione seguì all’arresto di Maffei, avvenuto il 3 maggio 1478 presso la Badia fiorentina, dove il volterrano si era rifugiato dopo aver fallito nel tentativo di pugnalare Lorenzo. Maffei ricostruisce dinamiche e antefatti della congiura, svelando le circostanze del suo coinvolgimento, l’incontro a Firenze con i Pazzi, le sue perplessità sulla conduzione caotica dell’impresa e, quindi, il piano per il suo concretizzarsi e la lista delle forze militari messe in campo. Il resto è noto. L’attentato ebbe luogo nel Duomo fiorentino il 26 aprile del 1478: durante la messa dell’ultima domenica di Pasqua, Giuliano fu pugnalato a morte da Francesco de’ Pazzi; Lorenzo invece, ferito leggermente da Maffei, sopravvisse e ordinò una spietata repressione della congiura.. Contrariamente a quanto ritenuto fino a oggi, però, Maffei non fu subito giustiziato ma sottoposto a un duro interrogatorio e costretto a redigere la confessione che oggi Simonetta ha riportato alla luce dopo oltre cinque secoli.
A ricordare la drammatica giornata dell’attentato, mercoledì 26 aprile (ore 17.30, la partecipazione è gratuita, non è compreso l’accesso al percorso museale: prenotazione obbligatoria a: info@musefirenze.it 055-2768224), nel giorno del suo anniversario, MUS.E presenta un evento speciale che intreccia il teatro e la storia: la lettura teatralizzata, all’interno del Museo di Palazzo Vecchio, del documento rinvenuto, a cura di Andrea Verga, offrirà infatti al pubblico l’occasione di tornare indietro nel tempo, ripercorrendo ragioni e pensieri del suo autore; a essa si accompagnerà la riflessione dello storico Marcello Simonetta.