Il restauro si è svolto in due lotti distinti e successivi. Nella Firenze del 1.400 qui venivano esposti i bambini smarriti e gli orfanelli prima che i Capitani del Bigallo ne assumessero la tutela
Sono conclusi i lavori di restauro della parte esterna della Loggia del Bigallo in Piazza San Giovanni: è terminata la prima parte che anticipa la totalità degli interventi che permetteranno al Bigallo di tornare a splendere nel pieno centro di Firenze. Restituire alla cittadinanza la Loggia del Bigallo restaurata era uno degli impegni di mandato più importanti per ASP Firenze Montedomini, mandato iniziato nel 2015 e che si sta avviando alla conclusione. I tre piani del complesso di piazza San Giovanni necessitavano di ingenti opere di ristrutturazione, sia sugli elementi in facciata che in copertura, oltre che negli elementi decorativi. Il recupero esterno, unito a importanti lavori di consolidamento e ristrutturazione della palazzina – come il tetto e altre opere murarie – è stato impegnativo e si è sviluppato nel corso di anni molto difficili, come quelli dell’emergenza Covid, che ne hanno fortemente rallentato i tempi.
“La Loggia del Bigallo è un monumento molto bello – ha detto il consigliere speciale per la valorizzazione della fiorentinità Mirco Rufilli -, dove si uniscono cultura, storia e solidarietà. É qui, infatti, che è nata l’assistenza ai cittadini più fragili. Grazie a Montedomini e a tutti i soggetti impegnati, in collaborazione con la Soprintendenza, nel progetto di restauro. Firenze è orgogliosa del lavoro svolto e dell’impegno che ognuno ha messo per restituire questo scrigno di cultura e arte alla città”.
Il restauro realizzato fino ad oggi si è svolto in due lotti distinti e successivi: il primo relativo all’edificio con ingresso in piazza San Giovanni 1 (Lotto I) e il secondo all’edificio Loggia del Bigallo (Lotto II). Gli immobili necessitavano di una ristrutturazione sia sugli elementi in facciata che in copertura oltre che negli elementi decorativi. ASP Firenze Montedomini, proprietaria dell’immobile, considerata la dimensione degli interventi nel 2017 ha indetto un bando pubblico al fine di ottenere una sponsorizzazione tecnica che prevedesse anche l’apposizione di banner pubblicitari sui ponteggi in modo da poter sostenere i lavori nel loro complesso. “Il restauro della Loggia del Bigallo è uno dei progetti più ambiziosi per ASP Firenze Montedomini – ha affermato il presidente Paccosi -: da qui nascono le origini dell’assistenza e partono le radici del sostegno alle persone fragili di Firenze. Siamo consapevoli che negli anni il cantiere ha creato dei disagi alla cittadinanza, il nostro obiettivo è sempre stato quello di restituire il Bigallo nel suo antico splendore e donargli nuovamente la sua luce”.
Il progetto di restauro è stato unitario per entrambi i lotti per i quali la soprintendenza in corso d’opera ha chiesto approfondimenti e saggi esplorativi dettagliati sull’edificio. Durante il primo lotto è stata effettuata la completa demolizione dell’intonaco, massicciamente deteriorato. A fine luglio 2019 i lavori del Lotto I sono terminati ed è stato avviato lo smontaggio dei ponteggi. Del Lotto II l’intervento più importante oltre che visibile agli occhi di tutti coloro che si troveranno a passare da piazza San Giovanni è il restauro del “Monumento Loggia” con i suoi complessi significati, i suoi marmi che nei secoli sono diventati simbolo della città. Una volta terminati anche i restanti lavori interni, sarà elaborato un bando per la gestione del futuro Museo, compresa l’accoglienza, il servizio biglietteria e la sorveglianza.
Nella storia di Firenze la Loggia del Bigallo rappresenta un vero esempio di architettura religiosa e profana: l’edificio fu costruito tra il 1352 e il 1358 per la Compagnia della Misericordia, in seguito fusa con quella del Bigallo, dedita alla cura degli orfani, che vi si trasferì nel 1428. Dopo la scissione la Loggia rimase ai Capitani del Bigallo che vi esponevano i bambini smarriti e gli orfanelli prima di assumerne la tutela. Al suo interno, inoltre, è conservato un vero gioiello: è possibile ammirarvi l’affascinante affresco con la Madonna della Misericordia, nel quale compare la più antica veduta di Firenze dove si possono riconoscere il Battistero e la facciata incompleta del Duomo. “Questo restauro ha rappresentato una stimolante ed affascinante sfida durata anni – ha concluso l’architetto Poli – riportare alla luce le opere della Loggia è stato un’avventura attraverso secoli di storia che animano questo edificio, situato nel pieno centro e cuore pulsante di Firenze. Superare i difficili anni dell’emergenza Covid significa la vittoria di una sfida nella quale non abbiamo mai smesso di credere e a conclusione della quale potremmo rendere alla Città e ai turisti la complessità dei significati e dei simboli che la Loggia porta con sé, continuando così a tramandare centinaia di anni di storia e ad arricchire chi voglia scoprirla”.