Quella che si celebrerà tra una settimana, sarà una Pasqua diversa da tutte quelle che abbiamo vissuto fino a questo momento. Qui di seguito riportiamo integralmente la lettera che l’Arcivescovo di Firenze, Cardinal Giuseppe Betori, ha inviato ai fedeli in questi difficili giorni di emergenza
Quella che si celebrerà tra una settimana, sarà una Pasqua diversa da tutte quelle che abbiamo vissuto fino a questo momento. Non soltanto per le rigide disposizioni governative che impongono di rimanere a casa per non rischiare di prendere il Coronavirus.
Ma anche perché le diverse manifestazioni collegate alla Passione del Signore non potranno essere effettuate. Non ci sarà la Cerimonia del Fuoco la sera della vigilia con le pietre focaie provenienti dal Santo Sepolcro di Gerusalemme e custodite nella chiesetta dei Santi Apostoli in Piazzetta del Limbo che in processione, come negli anni precedenti, arrivavano protette dal Corteo della Repubblica di Firenze fino alla cattedrale di Santa Maria del Fiore per poi accendere il fuoco che il giorno seguente avrebbe dato il via al volo della Colombina verso il Brindellone. E non ci sarà neppure lo Scoppio del Carro perché non avrebbe avuto alcun senso “accenderlo” in una piazza del Duomo completamente vuota e carica questa volta di un silenzio angoscioso e irreale.
Nell’immediato domani, domenica 5 aprile, non ci sarà neanche il rito delle Palme perché, secondo quanto disposto dalla Diocesi fiorentina per uniformarsi alla disposizioni governative in materia di prevenzione, nelle chiese non potrà tenersi alcuna benedizione né distribuzione di rami d’ulivo o di palma per i fedeli. La Messa potrà comunque essere seguita in Televisione e attraverso i canali social.
Qui di seguito riportiamo integralmente la lettera che l’Arcivescovo di Firenze, Cardinal Giuseppe Betori, ha inviato ai fedeli in questi difficile giorni di emergenza.