Nell’elenco dei beni alienabili del Comune anche parte della collina, ex Verde Luna e ora Flo, dove avrebbe dovuto trovare sede il parco dedicato a Mario Luzi. “Ci opporremo con ogni mezzo a questa scelleratezza”
Su quella parte di collina, di proprietà pubblica e con un affaccio strepitoso su Firenze, avrebbe dovuto trovare sede un parco verde intitolato a Mario Luzi. Ma a quanto pare il Comune ha fatto una scelta diversa inserendo quell’ettaro di terreno, un tempo discoteca Verde Luna e adesso Flò con in più i locali di servizio dell’ex campeggio comunale, nell’elenco dei beni alienabili contenuto nel documento di bilancio di previsione 2021-2023 approvato questo pomeriggio dal Consiglio Comunale.
E tanto è bastato per far insorgere non solo il Comitato che da 17 anni si batte per la salvaguardia della Collina del Piazzale Michelangelo ma anche quasi tutti i gruppi di opposizione che hanno duramente stigmatizzato la decisione. “Gli accordi discussi con le amministrazioni succedutesi finora – ricordano Nicola Luciano Cipriani e Gianna Lombardi che nei giorni scorsi hanno fatto recapitare una email a sindaco, presidente e vice presidente del Consiglio Comunale, oltre ai partiti rappresentati a Palazzo Vecchio – prevedono la realizzazione del parco alla scadenza del contratto di affitto prevista per il prossimo mese di ottobre. E’ inammissibile che una parte della collina di proprietà pubblica possa essere “alienata” come se fosse un bene improduttivo. E’ sotto gli occhi di tutti quanta potenzialità ha. Nella lista di alienazione dei beni di proprietà pubblica ci sono tanti edifici, anche di importanza storica; si può accettare l’alienazione di questi beni, ma non quella di una porzione di collina famosa in tutto il mondo e patrimonio di tutti gli abitanti, dove le norme edilizie sono strettissime per gli abitanti e l’amministrazione invece tratta come l’ultimo dei suoi beni”.
Più che una vera e propria alienazione il documento però fa riferimento a un rinnovo della concessione di valorizzazione che può comunque durare fino a 99 anni. Non a caso Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune) hanno presentato un ordine del giorno con il quale hanno chiesto chiarezza su tutta la vicenda. “Andrà a bando – si interrogano – o si sta solo garantendo la continuità a un gestore che ha accettato di pagare lo stesso canone pur avendo restituito l’area destinata a campeggio, evidenziando un importo che meritava di essere forse rivisto alla base? Portiamo in aula il tema con la massima determinazione, per evitare la svendita di una parte della città, anche se “temporanea’”.
Di svendita parlano anche Alessandro Draghi e Francesco Torselli (Fratelli d’Italia) dopo la bocciatura dell’emendamento con cui il partito di Giorgia Meloni voleva escludere l’area dall’acquisto da parte di privati: “Ci opporremo – denunciano – con ogni mezzo a questa scelleratezza. Ma vi immaginate la sindaca Hidalgo che mette in vendita la Torre Eiffel a Parigi per fare cassa?. Stiamo parlando di una porzione di terreno paesaggisticamente preziosa che dovrebbe continuare a rimanere pubblica: liberamente fruibile da tutti i cittadini e dai turisti che torneranno a visitare le bellezze della nostra città. Nardella ha già lasciato in stato di abbandono l’area in cui sorgeva il campeggio comunale, diventato luogo di delinquenza e degrado. Anziché pensare ad una soluzione per metterlo in sicurezza, se ne esce con l’idea di vendere un’area della collina”.
Per la Lega Salvini infine si tratta di “scelta incomprensibile” che “lascia esterrefatti”. “Abbiamo provato anche noi – attacca il Vice presidente del Consiglio Emanuele Cocollini – con un emendamento a chiedere che questa porzione della città venisse esclusa da possibili speculazioni di privati. Vigileremo sulle prossime mosse di questa maggioranza”.