L’Arci lancia una crownfunding per costituire un fondo di Mutuo soccorso e con esso sostenere Case del Popolo e associazioni culturali affiliate
“Con i circoli chiusi le nostre città sono più povere. Di socialità e di solidarietà, di politica e cultura per tutte e tutti”. Jacopo Forconi, presidente di Arci Firenze è fortemente preoccupato. Da oltre un anno Case del polo, associazioni affiliate e circoli culturale sono chiusi causa pandemia. E tutte le iniziative messe in opere per riaprirli per il momento non hanno dato i risultati sperati. Per questo da ieri è partita la campagna “Salva i Circoli. Fai la tua parte” per sostenere i 240 ritrovi che compongono l’organizzazione. Chiunque potrà e contribuire partecipando al crowdfunding sulla piattaforma produzionidalbasso.com (https://www.produzionidalbasso.com/project/salva-i-circoli-fai-la-tua-parte/). L’obiettivo è quello di costiuire un Fondo di mutuo soccorso rotativo che rifacendosi alle radici solidaristiche e mutualistiche della storia dell’Arci possa servire a garantire un credito autorganizzato e senza interessi per le proprie associazioni. “Le nostre attività culturali e ricreative sono ferme ormai da un anno – spiega Forconi –: le aperture di questa estate e le minime entrate concesse con l’asporto non bastano a coprire le spese, oltre 230 dei dipendenti delle nostre strutture sono in cassa integrazione e nonostante lo sforzo per operare nel completo rispetto di tutte le normative anti-contagio, viviamo da mesi delle insopportabili discriminazioni di trattamento rispetto agli esercizi commerciali e, tra qualche settimana, anche rispetto alla programmazione culturale dei Teatri e dei Cinema”.
Da ieri è iniziata la parte grafica, multimediale e multisoggetto del progetto con l’affissione di poster e manifesti in tutta Firenze. Verranno poi pubblicati due diversi videoper sensibilizzare e promuovere il ruolo dei Circoli nelle comunità mentre sabato 20 marzo (ore 18.30) si svolgerà una diretta Facebook per raccontare la condizione attuale dei circoli culturali ancora chiusi. Il 27 marzo infine in concomitanza con la preannunciata riapertura dei teatri e dei cinema, verrà organizzata una mobilitazione per dimostrare che anche i Circoli possono rispettare esattamente gli stessi protocolli che il governo prevede per i teatri, cinema e live club. “Nonostante tutte le difficoltà della pandemia – conclude – molte delle nostre Case del Popolo si sono rese protagoniste di iniziative di solidarietà rappresentando spesso un punto di riferimento importante nelle proprie comunità. Oltre 200 volontarie e volontari hanno attivato servizi di spesa a domicilio, contribuito alla distribuzione delle mascherine sul territorio, organizzato l’acquisto e la consegna di pacchi alimentari: e hanno attivato sportelli di supporto telefonico di varia natura, per questioni psicologiche, legali, di lavoro, di salute, tempo libero. Tutto questo attraverso l’autorganizzazione volontaria e sempre al servizio della comunità e del territorio”.