L’ex assessore e parlamentare replica duramente al centrodestra dopo l’avviso di garanzia al Capo di gabinetto del Presidente del Consiglio Regionale nel quadro della seconda tranche dell’inchiesta Sas
“Chiedere il ritiro della candidatura di Eugenio Giani a presidente della Regione è una pagliacciata indegna, spazzatura che non fa onore a chi la porta avanti”. Graziano Cioni, sul suo profilo Facebook, va giù pesantemente contro il centrodestra nel commentare il secondo atto dell’inchiesta sulla Sas istruita dal Pm Paolo Barlucchi che ha portato agli arresti domiciliari Leonardo Toticchi, ex responsabile dell’ufficio verbali di contravvenzione, e all’avviso di garanzia per Paolo Becattini, capo di gabinetto del Presidente del Consiglio Regionale, per essersi fatto cancellare una multa da poco più di 28 euro da Nicola Raimondo figura chiave della prima parte dell’indagine ed ex capo dei vigilini (https://www.lamartinelladifirenze.it/2020/04/30/lega-centrodestra-e-spc-attaccano-sulla-sas-macchia-indelebile-sullamministrazione/).
“Il centrodestra – scrive l’exparlamentare, vicesindaco, assessore al traffico e l’anno scorso capolista per Punto e a Capo – sa che con la candidatura di Giani a Presidente della Giunta Regionale non c’è partita e non trova di meglio che buttare la palla fuori gioco, fare caciara. Anche l’iscrizione di Becattini nel registro degli indagati viene vista come un’occasione da sfruttare elettoralmente. La magistratura farà il suo corso, ad oggi c’è un avviso di garanzia a tutela dell’indagato: non altro. L’indagine su di lui tutta da dimostrare. Sicuramente i processi si fanno nei tribunali e le sentenze le emettono i giudici, ma piccoli avvoltoi manettari stanno scatenando una tempesta in un bicchiere di acqua. Eugenio Giani è completamente estraneo alla vicenda. Chiedere il ritiro della sua candidatura prima di ogni altra considerazione è una pagliacciata indegna, spazzatura che non fa onore a chi la porta avanti”.