Nei 34 scatti di Massimo Sestini, in mostra nell’ospedale ma solo per sanitari e pazienti, e in Sala d’Arme a Palazzo Vecchio, c’è la fase più calda dell’emergenza Coronavirus e il tributo a chi è stato accanto ai medici gestendo una mole impressionante di emergenze
Trentaquattro grandi stampe che raccontano la tragedia della pandemia con il ritmo della cronaca e la volontà di restituire una dimensione dell’emergenza Coronavirus intima e al tempo stesso corale, dove il punto focale non è la persona che soffre ma chi l’aiuta. Con quella delicatezza e quel pudore che soltanto un grande professionista può avere dentro di sé.
Le ha fissate l’obiettivo di Massimo Sestini, celebre fotoreporter vincitore del World Press Photo nel 2015 e Comunicatore Toscano 2019, nella mostra “Indispensabili infermieri” allestita all’ospedale Santa Maria Nuova nel corridoio che si affaccia sul Chiostro della Magnolia.
Una esposizione che sarà visitabile fino a fine dicembre, nel rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid, unicamente da sanitari, pazienti e utenti del nosocomio più antico del mondo fondato da Folco Portinari, il banchiere e padre di Beatrice ‘musa’ di Dante Alighieri. Il pubblico potrà vedere le immagini colte da Sestini fino al 5 luglio nella Sala D’Arme di Palazzo Vecchio in edizione multimediale, in collaborazione con MUS.e, dal lunedì alla domenica (giovedì escluso), con orario 15-20.
«I pazienti li chiamano angeli – racconta Sestini – ma stando assieme a loro mi sono reso conto che gli infermieri sono eroi, al pari dei medici. Rischiano e sono sempre in prima linea, nelle sale chirurgiche come in corsia a preparare un letto. Sono preparatissimi, dediti e innamorati della loro professione. Per me è stato un grande onore raccontarli, sullo sfondo di un dramma globale come quello del Coronavirus».
La mostra è composta da tre sezioni: la prima, con 17 foto, è un reportage in cui si svelano i gesti quotidiani di cura e di assistenza degli infermieri in tutte le sezioni dell’Ospedale. La seconda, girata invece in una sala di posa, è composta da due grandi foto orizzontali che ritraggono su sfondo nero due gruppi di infermiere e infermieri con la faccia coperta dalla mascherina. La terza comprende i volti scoperti di 15 ritratti individuali senza nome né didascalia perché le immagini parlano da sole. Raccontano la vita e la morte, la fatica fisica e il carico emotivo, la dedizione e la professionalità di una categoria che in questi lunghi mesi ha condiviso con quella medica l’arduo compito di fronteggiare l’emergenza.
Per realizzarla Massimo Sestini ha trascorso cinque giorni e cinque notti nei reparti Covid di Santa Maria Nuova. L’iniziativa è nata dala volontà della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus di documentare il prezioso lavoro del personale infermieristico proprio in occasione dei 732 anni di vita della struttura. «Gli infermieri sono stati magnifici nella gestione dell’emergenza Covid» commenta Giancarlo Landini, presidente della Fondazione. «Hanno lavorato fianco a fianco ai medici di diverse specialità, gestendo un aumento impressionante di polmoniti e insufficienze respiratorie. Posso dire che hanno scritto un’altra memorabile pagina dell’assistenza infermieristica, a 200 anni esatti dalla nascita di Florence Nightingale. Tutti hanno fatto enormi sacrifici e oggi posso affermare che Santa Maria Nuova ha reagito bene”.
Tutte le immagini della mostra sono raccolte del libro “Indispensabili” in vendita nelle librerie, sul sito dell’editore Centro Di, e nei bookshop dell’Ospedale Santa Maria Nuova e di Palazzo Vecchio. Il costo è di € 25,00 e una parte del ricavato è devoluto in beneficenza alla Fondazione Santa Maria Nuova Onlus.
Le foto utilizzate nell’articolo sono © Irene Santoni/Massimo Sestini