Un altro passo in avanti verso la speranza e il ritorno alla normalità dopo la pandemia da Covid-19. La struttura ospitava gli anziani delle Rsa di Firenze, Prato e Pistoia positivi al Coronavirus che però non necessitavano di cure ospedaliere
Un altro passo significativo in avanti verso la ripresa e il ritorno alla normalità dopo l’emergenza Coronavirus. La struttura di cure intermedie di Montedomini, allestita immediatamente all’indomani dell’esplosione della pandemia, è stata chiusa ieri con la dimissione dell’ultimo paziente. L’unità di cura era stata realizzata con il contributo di 70mila euro della Fondazione CR Firenze e aveva a disposizione trentaquattro posti letto a Montedomini per ospitare gli anziani positivi al COVID-19 delle Rsa di Firenze, Prato e Pistoia (https://www.lamartinelladifirenze.it/a-montedomini-la-prima-struttura-di-cure-intermedie-per-anziani-positivi-al-coronavirus/).
“È davvero una notizia bellissima- hanno commentato l’assessore al welfare Andrea Vannucci e il sindaco Dario Nardella -. Dopo 60 giorni intensi e di duro lavoro, ieri con le dimissioni dell’ultimo paziente, è stata chiusa la struttura di cure intermedie di Montedomini. È una vittoria straordinaria, è la vittoria di una grande squadra. Grazie a tutti i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e il personale dell’Azienda USL Toscana Centro, gli addetti alla pulizia e sanificazione, grazie ovviamente alla struttura di Montedomini e alla Società della Salute per l’impegno costante e instancabile al fianco dei nostri anziani”.
I locali erano stati isolati dagli altri spazi della casa di riposo fiorentina attraverso la realizzazione di un ingresso separato. Erano stati fatti inoltre lavori all’ impiantistica ed erano state acquistate delle integrazioni di attrezzature per la parte sanitaria.Qui erano confluiti gli anziani dimessi dagli ospedali della Azienda Usl Toscana Centro i quali risultavano ancora positivi al coronavirusma che, pur non necessitando di cure ospedaliere, dovevano comunque rimanere in isolamento. Adesso la bella notizia che della struttura non c’è più bisogno: un’iniezione di fiducia e di speranza grandissime.