De Blasi: “Firenze capitale del buonismo radical chic”. Bussolin: “Marchetta per le Ong”. Bocci: “Gesto da tardiva e demagogica campagna elettorale”
Lega e Movimento Cinque Stelle non ci saranno alla consegna delle Chiavi della Città all’attore Richard Gere per la sua attività umanitaria in programma lunedì 14 ottobre alle 18 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. “Improprio – dicono – “l’utilizzo del Consiglio Comunale per la promozione di iniziative del Sindaco rivolte alla realizzazione di spot per l’immigrazione clandestina”.
E dunque con ogni probabilità potremo scordarci il finale happy end di “Pretty Woman” o di “Ufficiale e Gentiluomo” anche se è scontatissimo che saranno tante le persone ad assistere alla cerimonia (Per partecipare basta inviare una e-mail all’indirizzo lechiavidellacitta.sindaco@comune.fi.it, indicando un solo nominativo. L’accesso sarà consentito fino ad esaurimento posti) non fosse altro per vedere un po’ più da vicino la superstar americana che poco tempo fa ha festeggiato le 70 primavere ottimamente portate.
“Con questo gesto – dicono Roberto De Blasi e Lorenzo Masi (M5S) – si rende di fatto Firenze capitale mondiale del buonismo radical chic, soprattutto in considerazione dei recentissimi fatti internazionali che riguardano l’inizio della pulizia etnica condotta dalla Turchia contro i Kurdi nella Siria del Nord. Ci domandiamo per questo caso dove siano finiti i nostri paladini dei diritti umani Saviano, Boldrini, Del Rio, Orfini, Vauro e non ultimo proprio lo stesso Gere? Ma come è noto “una chiave di Firenze non si nega a nessuno”, con l’augurio che con tutta questa distribuzione non si debba essere costretti un giorno a sostituire la serratura delle porte della città”.
Per Ubaldo Bocci (Gruppo Misto) “Le chiavi della città a Gere sono un gesto da tardiva e demagogica campagna elettorale. Gere, uomo apprezzabile per il suo impegno umanitario e attore di livello, è premiato solo per la sua sceneggiata al fianco di migranti stanchi e imbarazzati, gratificati da qualche selfie più che dalla soluzione dei loro problemi. Firenze non è una città chiusa, è una città del mondo. Le sue chiavi però bisogna meritarsele con la solidarietà vera, non con i siparietti a telecamere accese”.
Sul piede di guerra infine il Carroccio che ci va giù pesante definendo l’iniziativa “una vetrina per Nardella ed una “marchetta” per le Ong, a favore dei trafficanti di esseri umani”. “L’Italia e le sue leggi meritano rispetto – sostiene il Capogruppo della Lega Salvini Firenze Federico Bussolin –. Gere, come Carola Rackete, se ne è fregato bellamente: è assurdo premiarlo a nome della città. Avrei preferito che donasse le chiavi della sua villa per poter ospitare i clandestini, ma evidentemente tutti i buonisti sono bravi col portafogli altrui. Firenze non è il set di un film e c’è chi soffre davvero, in casa nostra”.