Cambiamenti climatici, buffer zone e valutazione d’impatto sul patrimonio: presentate dall’assessore Del Re le nuove linee guida del piano che si svilupperà in sinergia con il futuro Piano operativo
Cambiamenti climatici, vivibilità, residenza e commercio nel centro storico, gestione del sistema turistico e della mobilità, aree verdi e spazi pubblici aperti; ma anche evoluzione verso un ‘sito diffuso’ incentrato sul sistema delle mura, delle porte, delle torri e del fiume come elementi di collegamento fra centro storico, paesaggio e periferia. Saranno questi gli elementi che caratterizzeranno il nuovo Piano di gestione del centro storico di Firenze patrimonio mondiale Unesco. Le linee guida sono state illustrate oggi dall’assessore all’Urbanistica, ambiente, turismo e Piano gestione Unesco Cecilia Del Re.
“Sarà il primo Piano di gestione Unesco che si relazionerà in maniera strutturata con la Buffer Zone – ha detto Del Re – e quindi con l’area della cintura metropolitana, che dallo scorso anno abbiamo inserito nella cartografia del regolamento urbanistico; ma sarà anche il primo aggiornamento del Piano che affronterà il tema dei cambiamenti climatici in relazione alla conservazione del sito patrimonio mondiale e allo sviluppo sostenibile incentrato sull’interesse delle nuove generazioni. Nelle settimane scorse, abbiamo dato il via al percorso di stesura del nuovo Piano di gestione: ora è il momento del coinvolgimento della popolazione e dei diversi attori interessati per aggiornare i progetti strategici e individuare nuove azioni da integrare e monitorare nei prossimi cinque anni. Il piano Unesco dovrà agire in maniera armonica e sinergica con il nuovo Piano operativo e il futuro Piano del verde per permettere una gestione integrata dell’intero sito, non solo a livello comunale ma metropolitano, e mettere al centro la valorizzazione del patrimonio per il benessere dei cittadini di oggi e di domani”.
Il nuovo Piano di gestione andrà ad aggiornare quello adottato per la prima volta nel 2016 e dovrà essere approvato entro la fine del 2021: individuerà le modalità di gestione e valorizzazione del sito, analizzando criticità e opportunità dal punto di vista culturale, ambientale e socioeconomico. Sei le macroaree di intervento: governance del sito; relazioni istituzionali e partecipazione; conservazione e conoscenza del patrimonio; vivibilità, commercio e residenza nel centro storico; gestione del sistema turistico; ambiente e cambiamenti climatici; sistema della mobilità. Tra i temi, la crescita della consapevolezza dell’evoluzione della città e del territorio metropolitano con il progetto Firenze Patrimonio mondiale – Museo diffuso, incentrato sul sistema delle mura, delle fortezze, delle porte e delle torri come elemento di collegamento tra città e periferia; la possibile estensione del perimetro della Core Zone con l’inclusione di San Miniato; l’attenzione a nuove tematiche come gestione del rischio, cambiamenti climatici, turismo e residenza, approccio al paesaggio storico urbano. “Il nuovo Piano di gestione si viene a configurare in un periodo estremamente complesso della nostra storia, non solo come città ma come umanità – ha aggiunto il responsabile Ufficio Firenze Patrimonio mondiale Carlo Francini -. In questo quadro di criticità che disegna un futuro diverso, affrontare il tema della gestione di un sito patrimonio mondiale rafforzando la responsabilità e consapevolezza della comunità è importante e strategico in chiave di ripartenza”.