La decima edizione della kermesse organizzata dalla Comunità Ebraica chiude domani 1° settembre fra le suggestioni del vino nell’ebraismo, il concerto di Dimitri Grechi Espinoza e l’incontro con Luisa Basevi
Ultimo appuntamento per quest’anno, domani 1°settembre, con la decima edizione del Balagàn Café nel giardino della Sinagoga (ingresso libero da via Farini, 6 a partire dalle ore 19). La speciale kermesse culturale estiva, organizzata dalla Comunità Ebraica di Firenze. Tema proposto sarà il dialogo in collaborazione con l’Associazione Europea per il Patrimonio Ebraico che ha come obiettivo diffondere e approfondire la cultura ebraica in Europa.
Wine not? Alla scoperta del vino nell’ebraismo: tradizioni, storia, cultura e degustazione! sarà l’itinerario proposto da Verbena Giambastiani, che proporrà un’originale modo di incontrare la cultura ebraica attraverso quattro temi legati insieme dal fil rouge del vino. Le visite su due turni: alle ore 18,30 e alle 19,30 al costo di 10 euro saranno accessibili su prenotazione al numero 055290383. Nel museo ebraico sarà possibile soffermarsi su quattro calici del kiddush presenti in esposizione per illustrare il ruolo che il vino assume nell’ebraismo e i valori che rappresenta. Per chi volesse sarà possibile concludere la visita con un una degustazione di vini kasher dalla cantina Terra di Seta di Siena (possibile con un’offerta minima di 8 euro per la degustazione) che prevede degli assaggi di vino e un calice di cristallo offerto da Opera Laboratori.
Alle ore 19,45 avrà luogo l’incontro che vedrà la presentazione del libro All’arco di Tito, edito da Belforte, che racconta il nostro paese visto con gli occhi di chi viene da Israele. Alle ore 20,15 il recupero del concerto annullato giovedì 18 con Dimitri Grechi Espinoza in collaborazione con il progetto Mixitè, la rassegna fiorentina che ha portato il sassofonista, nato a Mosca, prima nella chiesa ucraina, poi in quella russa ortodossa e infine nella sinagoga. Dimitri Grechi Espinoza si esibirà nel giardino della Sinagoga con l’obiettivo di riscoprire lo spazio sonoro dei luoghi sacri. Alle ore 21 l’incontro “L’Ebraico: una porta d’accesso per un mondo. Conversazione con Luisa Basevi” insegnante di lingua ebraica al Liceo “Renzo Levi” di Roma, al Collegio Rabbinico e all’Ulpan Online.Sarà un momento per raccontare una lunga esperienza di insegnamento a ebrei e non ebrei di una lingua che è soprattutto una chiave d’accesso per entrare in contatto con una cultura millenaria. Alle ore 21,30 il dialogo sarà in musica con il concerto del quartetto “Mishmash” formato da Marco Valabrega al violino e viola, Nicola Pignatiello alla chitarra, Bruno Zoia al contrabbasso, il celebre percussionista di origine iraniana Mosshen Kasirossafar alle percussioni persiane, e la voce di Yasemin Sannino, che propone una versione molto originale e affascinante del complesso di suoni che abitano il Mediteranneo, il mondo medio-orientale, i paesi dell’Est.Gli spunti principali sono nel repertorio klezmer (la musica delle comunità ebraiche askhenazite). Il quartetto ha pubblicato tre album per la Finisterre riscuotendo lusinghiericonsensi da parte di pubblico e stampa specializzata: “Delta”, “Parvanè” e “Yasaman”.
L’apericena a cura di Ruth’s ristorante ebraico kosher (posti limitati, la prenotazione è obbligatoria su https://www.jewishflorence.it/mostre-ed-eventi/, offerta di partecipazione consigliata 10 euro) sarà, come sempre, un’esperienza di gusto e cultura ispirata alle ricette del mondo ebraico. Si potranno degustare: Cous Cous alle verdure accompagnato da salsa Harissa e Burik. Il cous cous è il piatto più conosciuto in Italia della cucina maghrebina. Ad accompagnarlo la salsa Harissa, una purea di peperoni rossi leggermente piccante originaria della Tunisia. introdotta nella cucina israeliana dagli ebrei tunisini. Per concludere il bourekas (o burekas) sono uno dei piatti più diffusi in Israele, street food tra i più amati, secondo solo ai felafel. Sono talmente popolari da essere usate persino per definire un genere cinematografico in voga negli anni Sessanta e Settanta. Come sempre le bevande e gli aperitivi sono a cura del Balagan Bistrot Café.
Nel corso della serata, in collaborazione con Biblioteca di pace, sarà celebrato il pane del dialogo con la possibilità di ammirare ed acquistare le varie forme di pane nelle diverse culture: dal pane egiziano a quello sudanese per concludere con la Challà, il profumato pane briochiato dall’inconfondibile forma a treccia, tipico della tradizione ebraica.