Pubblichiamo integralmente il contributo di Italia Nostra sul progetto di restauro dello stadio Franchi e sulla riqualificazione di Campo di Marte, strettamente connessa, che rischia di stravolgere per sempre l’identità verde del quartiere e contro la quale si è costituito il Comitato Vitabilità che ha raccolto finora oltre mille firme avverso la paventata trasformazione
La Sezione di Firenze di Italia Nostra prende atto del parere assai negativo di Icomos e dell’architetto Ugo Carughi sul progetto Arup di restyling dello Stadio Franchi, risultato vincitore di specifico concorso internazionale, codificato da prescrizioni disposte dalla Soprintendenza e dal Ministero Beni Culturali. Il parere negativo è giustificato dall’aperta dichiarazione che l’intervento approvato non può essere considerato un restauro conservativo ma, invece, una ristrutturazione e sostituzione edilizia; da ciò deriva il conseguente appello rivolto ai vertici del MIC e alla Soprintendenza PNRR per una sua radicale revisione, al fine di scongiurare un’operazione di vera e propria “mortificazione” del monumento.
In vista della conferenza decisiva per il futuro della Stadio Franchi, Italia Nostra Firenze chiede alle competenti Istituzioni il massimo impegno per migliorare, in modo condiviso, il progetto in questione, in funzione della conservazione e valorizzazione del bene architettonico, in particolare per quanto riguarda la copertura. E’ il caso di ribadire la scelta dell’intervento di restyling, interamente coperto da soldi pubblici, deciso dalla proprietà (il Comune di Firenze), e accolto con favore dalla parte culturalmente più sensibile della cittadinanza al preciso scopo di scongiurare il dramma della demolizione, già prevista da quasi tutte le forze politiche locali e nazionali.
Invece, Italia Nostra ritiene assolutamente inaccettabile il cosiddetto Master Plan che fa parte del progetto Arup come inquadramento urbanistico. Al riguardo Italia Nostra Firenze concorda con il “Comitato Vitabilità” e i tanti cittadini che hanno espresso opposizione alla conclamata “riqualificazione” o “rigenerazione urbana”, ovvero colata di cemento (in forma di grande parcheggio sotterraneo e di nuovi volumi, per lo più simil “ipogei”, a destinazione commerciale, direzionale, turistico-ricettiva, sportiva e culturale) prevista dal citato Master Plan del progetto Arup: che stravolgerà l’area immediatamente circostante lo Stadio, di proprietà pubblica e da sempre destinata a verde pubblico ed attrezzature sportive intensamente utilizzate dagli abitanti del quartiere; e ciò, nonostante che il restyling del Franchi preveda già abbondanti spazi commerciali e con altre funzioni, ricavate al di sotto delle sue gradinate e in altri spazi interni. L’urbanizzazione riguarda, infatti, complessivamente circa 28.000 mq di superficie utile lorda, dei 37 ha di proprietà pubblica, con tanto di realizzazione di grandi complessi edilizi, i quali, a partire dal piano di campagna, si articoleranno su quattro livelli parzialmente interrati. Ne scaturirebbe un’area urbanizzata che solo in minima parte dovrebbe/potrebbe ospitare nuove alberature, trattandosi di un’enorme copertura cementizia inerbita di edifici o di strutture ipogee che, nel suo vertice più elevato, raggiungerà i 14-15 m. di altezza.
L’obiettivo di questa incongrua operazione, pensata e programmata in una logica strettamente societaria (della A.C. Fiorentina), è incontrovertibilmente quello di concedere la gestione dello Stadio e delle aree pubbliche – così improvvidamente urbanizzate, al solo fine di renderle generatrici di business – alla più importante società sportiva professionistica cittadina, che ha già ottenuto dal Comune di Bagno a Ripoli la trasformazione in terreno edificabile di circa 25 ettari di terreno agricolo, per realizzarvi il proprio centro sportivo.
In conclusione, siamo di fronte al completo stravolgimento non solo urbanistico ma anche economico e sociale di un quartiere che mantiene, ad oggi, caratteri di appartata qualità delle residenze e dei servizi, e dell’estensione alla periferia del modello overtourist che ha stravolto il centro storico. In tale contesto, Italia Nostra Firenze vuole esprimere la sua piena sintonia con il “Comitato Vitabilità” e i tanti cittadini contrari anche alla linea tranviaria Piazza della Libertà-stazione di Rovezzano, che risulterebbe incongrua ripetizione della linea ferroviaria adiacente, occupando la viabilità primaria e gli spazi di parcheggio e determinando l’abbattimento di centinaia di alberi.
Italia Nostra Sezione di Firenze