L’aggressione nei confronti di due ragazzi peruviani era partita lo scorso maggio all’interno di Villa Vogel. Adesso i Carabinieri sperano di identificare gli ultimi tre componenti del gruppo. Contestato anche l’odio razziale
Hanno tra i 15 e i 17 anni e sono tutti fiorentini i cinque ragazzi perquisiti dai Carabinieri della Compagnia Oltrarno a seguito dell’aggressione di cui sono stati vittime due minorenni peruviani lo scorso 23 maggio all’interno di Villa Vogel. L’ipotesi di reato formulata dalla Procura è di lesioni personali in concorso, ma su di loro pende anche l’accusa grave di odio razziale. I due minorenni stranieri che si trovavano nel parco accompagnati da due ragazze, anche loro minorenni e straniere, dopo essere stati insultati, erano stati anche colpiti con calci, pugni e colpi di cintura. Finiti all’ospedale Torregalli, erano stati poi dimessi con 8 e 5 giorni di prognosi rispettivamente per lieve trauma cranico e contusioni multiple e per contusioni alla zona costale sinistra. Adesso, a seguito delle indagini svolte attraverso la visione e analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza comunali, i Carabinieri di Firenze Legnaia sono riusciti a risalire ai cinque giovani al momento ritenuti i responsabili dell’aggressione. Per chiudere definitivamente il cerchio ne mancherebbero altri tre.
Sulla base delle risultanze preliminarmente raccolte dai Carabinieri, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, Dott. Antonio Sangermano, titolare delle indagini, ha disposto le perquisizioni, finalizzate alla ricerca di ogni elemento potenzialmente utile ai fini del prosieguo delle indagini: in particolare di quanto custodito all’interno dei cellulari dei ragazzi, che sono stati tutti sottoposti a sequestro per i successivi accertamenti e soprattutto per provare e ricostruire l’identità del terzetto che ancora manca all’appello. Fotografie, filmati, messaggi potrebbero fare imboccare agli uomini dell’Arma la strada giusta per dare un volto anche a loro. Ai cinque minori, al momento, viene dunque contestato il delitto di lesioni personali in concorso, “aggravate dall’avere agito per motivi di odio razziale, in più persone riunite e con l’obbiettivo di imporre la propria egemonia di bulli”.