Nella struttura manierista del tardo Cinquecento, digitalizzata e ricostruita virtualmente, è possibile camminare fra rocce artificiali ammirando i dettagli di sculture, affreschi e finte stalattiti
Chiusa dallo scorso marzo causa Covid, la Grotta del Buontalenti si riapre virtualmente sul web. Da oggi infatti il celebre angolo del giardino di Boboli, spettacolare esempio di architettura manierista del tardo Cinquecento, è visitabile gratuitamente sul sito delle Gallerie degli Uffizi (www.uffizi.it).
Nella Grotta, digitalizzata ad alta definizione e ricostruita in 3D, è infatti possibile entrare dal proprio computer o dal cellulare, “camminando” tra le rocce artificiali e ammirando i dettagli di sculture, affreschi, finte stalattiti di ognuna delle tre stanze di questo luogo meraviglioso, creato nel Cinquecento per stupire e per dare refrigerio a chi vi entrava. È anche possibile cliccare sulle opere contenute al suo interno per ottenere su di esse ulteriori informazioni storiche ed artistiche.
“Chi nei secoli passati entrava nella Grotta – dice il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt -, veniva subito sorpreso da spruzzi di acqua fresca che regalavano un inaspettato refrigerio. Oggi per varie ragioni questo “scherzo” non è possibile, ma l’incanto rimane. Al suo interno infatti si viene subito accolti da sculture di pastori e capre, piante e animali dipinti, rilievi di strane creature coperte da licheni e spugne finte, come cresciuti nell’umidità e nell’ombra. E poi ci sono due tra le più belle sculture del Manierismo toscano: Il Teseo ed Elena di Vincenzo de’ Rossi – una coppia di amanti allacciata nel più tenero degli abbracci – e la Venere di Giambologna, inno alla grazia e alla bellezza del corpo femminile”.
Con il lockdown di marzo è stato giocoforza chiudere al pubblico i cancelli e da allora non è stato possibile riaprirli. Gli ambienti ristretti e un unico ingresso-uscita non hanno permesso di rispettare le misure anti-Covid. Quello all’interno della Grotta è il secondo tour offerto al pubblico dalle Gallerie: lo scorso aprile il museo aveva messo a disposizione online, sempre sul proprio sito, una visita nelle sale del Cinquecento fiorentino e veneziano.