La mostra-laboratorio del paesaggista Antonio Perazzi in Manifattura illustra la filosofia dei giardini a bassa manutenzione che emergono spontanei nell’ambiente urbano, capaci di migliorare la qualità della vita e di riqualificare il paesaggio urbano. Per l’inaugurazione al pubblico, dal 18 al 20 giugno, una tre giorni invita a riflettere sul rapporto tra uomo e natura
L’inaugurazione è concepita con un programma di 3 giorni, dal 18 al 20 giugno, che prevede talk, laboratori, workshop, proiezioni cinematografiche, un market di fiori e piante. Il tutto per offrire occasioni esperienziali di conoscenza dei ritmi naturali e della biodiversità attraverso la frequentazione quotidiana dei luoghi da parte dell’uomo. Poi sarà possibile vederla fino al 19 settembre prossimo (https://www.manifatturatabacchi.com/eventi/botanica-temporanea-larte-dei-giardini-invisibili/).
“Botanica Temporanea, l’arte dei Giardini Invisibili” la mostra-laboratorio curata dall’architetto e paesaggista Antonio Perazzi che collabora alla progettazione del landscape dell’intero recupero di Manifattura Tabacchi, si ispira al principio di rigenerazione dolce, a basso impatto ambientale e si sviluppa negli spazi ricostituiti di Manifattura attraverso la realizzazione di un giardino e di uno spazio progettuale aperto ricreato come un laboratorio esperienziale in un’iconica serra progettata dallo Studio Q-BIC all’interno del loggiato che separa piazza dell’Orologio dal Giardino della Ciminiera.
“La corrente sperimentale che ho chiamato Botanica Temporanea – afferma Perazzi – si conferma come una strategia di approccio progettuale efficace per riattivare i processi biologici che mettono insieme il mondo delle persone con quello delle piante e degli animali. Vedo Manifattura Tabacchi come il suolo ideale per affondare nuove radici che facciano germogliare piante, etica, creatività e cultura” . L’approccio progettuale è testimoniato con documenti, materiali e testimonianze. Ma soprattutto con l’installazione del verde che conta 1555 piante e più di 50 specie botaniche. I visitatori così potranno sperimentare una nuova formula di paesaggio pensato per la frenetica società moderna oggi più che mai interessata al tema della natura. Si punta insomma a inspirare e stimolare la creazione di giardini a bassa manutenzione, che non necessitano di grandi investimenti, capaci di incrementare la qualità della vita e riqualificare ambientalmente spazi molto diversi come parchi, spazi pubblici, luoghi di margine tra paesaggi naturali, rurali e urbani.
Così Perazzi punta molto l’attenzione sulla micro-flora e sulle rarità botaniche che caratterizzano l’unicità del paesaggio fiorentino e toscano, celebrando le qualità della vegetazione mediterranea. Secondo questi principi sono stati scelti alberi e piante che richiedono un ridotto apporto idrico e poca manutenzione, selezionate per la loro capacità di filtrare e ridurre gli agenti inquinanti dell’aria. L’obiettivo finale, un incontro scientifico e culturale di reciproca conoscenza tra le piante e l’uomo: non più sfruttamento, sopraffazione e ostilità, ma una moderna e innovativa convivenza portatrice di reciproci benefici.
“Un progetto quanto mai attuale – ha detto l’assessore all’ambiente Cecilia Del Re –, che traduce in arte il tema della manutenzione del nostro ambiente urbano e del suo patrimonio verde”. Botanica Temporanea si è sviluppata in una prima fase progettuale con il coinvolgimento degli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Architettura del Paesaggio della Scuola di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, guidato dalla Prof.ssa Anna Lambertini. “Questa mostra – conclude Michelangelo Giombini, Head of Product Development di Manifattura Tabacchi – anticipa e percorre i temi del progetto paesaggistico allo studio per Manifattura, che avrà nel giardino pensile sul tetto dell’edificio 11 la sua iconica sintesi. Il nuovo paesaggio valorizzerà gli spazi compresi tra gli edifici insieme alle nuove funzioni che vi si installeranno, in profonda relazione con l’architettura e proponendo una benefica convivenza tra persone e natura nel più grande esperimento di rigenerazione urbana d’Italia”.
Tutte le fotografie che corredano l’articolo sono di Andrea Martiradonna