Ritirata la messa in liquidazione e scongiurato il rischio dei licenziamenti, ma si tratta dell’inizio di un nuovo percorso al termine del quale andrà trovato un compratore. La soddisfazione delle Istituzioni e del viceministro Alessandra Todde, mentre tra i lavoratori, che non cessano la mobilitazione, prevale la prudenza
Francesco Borgomeo, advisor scelto a suo tempo dal fondo Melrose, è il nuovo proprietario della Gkn Driveline Firenze che cambia il suo nome e diventa “QF Spa”. Insomma la fine di un’era per l’ormai storico stabilimento di Campi Bisenzio. Borgomeo, che ha acquisito il 100% delle quote, nell’operazione è stato assistito dai suoi consulenti Deloitte con il team di Matteo Uggetti, GMR Partners, Decon Group, Chiomenti con il team di Edoardo Andreoli. L’azienda di fatto ritira la messa in liquidazione e scongiura il rischio licenziamenti oltre a non dare corso all’impugnazione del ricorso vinto dai sindacati sulla vecchia procedura di licenziamento.
“QF SpA” sta per ‘Fiducia nel Futuro della Fabbrica di Firenze’ come ha ribadito l’imprenditore che poi ha aggiunto: “Ora dobbiamo metterci subito al lavoro. La firma di oggi è l’inizio e non la fine di un percorso: finalmente siamo arrivati alla linea di partenza e la strada da fare è tanta. Fino a pochi giorni fa sembrava impensabile riuscire a potersi dedicare al percorso di riconversione. Oggi si può partire”. Borgomeo ha tenuto a ringraziare tutti: dal Cardinale di Firenze alle istituzioni, dai sindacati a Confindustria. Ma soprattutto i lavoratori che “hanno vissuto momenti drammatici, come possono essere soltanto quelli in cui non si conosce più il proprio destino. Ora si parte, con la stessa energia, motivazione ed ottimismo con cui ho affrontato altre crisi drammatiche e difficilissime. Sono consapevole del peso e della responsabilità assunta, so quello che faccio e lo sapranno tutti, passo dopo passo, perché tutto sarà trasparente e condiviso”.
Prudenti i lavoratori che proprio mentre si definivano gli ultimi aspetti dell’accordo tra vecchia e nuova proprietà e nuovo proprietario, hanno approvato all’unanimità un testo sul closing annunciato: “Noi non possiamo che prendere atto di questo passaggio, su cui non c’era nulla da concordare con noi e nulla, per il momento, è stato concordato. Entriamo in una nuova fase. Né più né meno pericolosa di quella precedente. Il passaggio di proprietà avviene in piena continuità occupazionale e di diritti. Per quanto ci riguarda manteniamo stessi posti di lavoro, stessa accordistica, stesso libro matricola. E avviene in continuità di salute dello stabilimento. Qualsiasi soggetto industriale arrivi, lo deve fare mantenendo diritti e posti di lavoro. Non saremo mai terreno di operazioni opache o di ricatti”.
Sempre secondo il documento “i licenziamenti sono stati sconfitti non una, ma due volte. Avevamo detto che se sfondavano qua, avrebbero sfondato dappertutto. Qua non hanno sfondato. Il rischio ora è di essere in un nuovo calcolo. Entriamo in una fase di attesa, dove non si rischia la morte improvvisa ma per lenta agonia”. Riguardo invece ai numerosi articoli e interviste apparse stamattina la Rsu Gkn sottolinea che “operazioni così delicate meritano un approccio più serio e attento, con informazioni dettagliate da dare in sede istituzionale alle rappresentanze sindacali e al collettivo di fabbrica. Gkn non è e non deve essere un show mediatico, ma una vertenza sindacale che parla del destino di un intero stabilimento e dei suoi lavoratori”. In una dichiarazione congiunta il Governatore toscano Eugenio Giani, il sindaco metropolitano Dario Nardella e quello di Campi Bisenzio Emiliano Fossi ringraziano Borgomeo per aver tenuto fede ai suoi impegni e per essere riuscito a chiudere il primo, difficile, capitolo della fabbrica di Campi Bisenzio completando il trasferimento della proprietà. “La svolta che ci aspettavamo arrivata – affermano – Ora è necessario aprire subito il tavolo istituzionale con la Regione, la Città Metropolitana e il Comune di Campi e tutte le organizzazioni sindacali insieme alla proprietà, chiedendo al governo un impegno a guidare la nuova fase di reindustrializzazione del sito con l’individazione dell’investitore definitivo che darà alla fabbrica di Campi una nuova vita”.
Infine il viceministro dello Sviluppo Economico Alessandra Todde che ha sempre seguito la vicenda fin dai primi momenti: “Abbiamo lavorato per mesi cercando una soluzione alternativa alla chiusura e ai licenziamenti, e ora possiamo finalmente parlare di prospettive concrete di rilancio. Abbiamo dimostrato che un atteggiamento come quello del gruppo GKN non è un comportamento degno di un Paese civile. Come non lo é un ragionamento che porta a considerare i lavoratori – quando smettono di essere considerati profitto sulla base di schemi puramente finanziari e orientati al breve termine – un fardello da scaricare al più presto allo Stato senza farsi parte attiva della ricerca di una soluzione. E’ stata una vertenza difficile, dolorosa, impegnativa, stressante, con una azienda che aveva smarrito la sua responsabilità sociale a danno di 422 famiglie e di tutto l’indotto toscano. Il rapporto con i lavoratori, con le parti sociali e con le istituzioni locali è stato fondamentale per arrivare a questo primo traguardo. E ora, rimboccandoci le maniche, dobbiamo ripartire da qui. Oggi è un primo grande passo, ma solo l’inizio di un percorso, e il Mise continuerà come sempre ha fatto a monitorare l’evolversi della situazione lavorando con le Istituzioni al fianco dell’azienda e dei lavoratori.