Dopo quasi 40 anni dal debutto avvenuto al Teatro di Rifredi, l’ex Giancattivi ripropone alla Pergola il suo mitico spettacolo: pezzo di storia del teatro ma anche dichiarazione forte d’amore alla Toscana
C’è tempo ancora fino a domenica 5 marzo per assistere alla storia più letta e amata. Al Tuscany Hall è di scena “IL PICCOLO PRINCIPE” di Antoine de Saint-Exupéry. Lo show firmato Razmataz Live è una rappresentazione unica nel suo genere, adatta a tutte le età, che si sviluppa attraverso gli innumerevoli linguaggi che la narrazione, la musica, il canto, la scenografia e, più in generale, la performance offrono. In equilibrio tra prosa, musical, nouveau cirque e installazione, ogni significato, ogni personaggio, ogni snodo della vicenda attinge al codice più adatto ad arrivare allo spettatore. «Ciascuna scena non si ferma agli occhi o alle orecchie o all’olfatto» – racconta il regista Stefano Genovese – «Quelli sono solo porte sensoriali per arrivare alla destinazione finale: il cuore di ogni spettatore». “IL PICCOLO PRINCIPE” vanta un cast creativo di prim’ordine: Stefano Genovese (Regia), Carmelo Giammello (Scene), Paolo Silvestri (Direzione e arrangiamenti musicali), Guido Fiorato (Costumi) e Giovanni Pinna (Disegno luci). Nei panni dei personaggi Alessandro Stefanelli/Gabriele Tonti (Principe), Davide Paciolla (Aviatore), Adele Tirante (Rosa), Matteo Prosperi (Re/Prim’attore/Geografo), Giulio Lanfranco (Uomo d’affari/Ubriacone), Vittorio Catelli (Lampionaio), Ludovico Cinalli (Volpe). I biglietti sono disponibili su TicketOne.
Il pifferaio magico è la più celebre delle fiabe tratte dalle Saghe Nordiche dei fratelli Grimm: un musicista, dal magico potere incantatorio viene ingaggiato dagli abitanti per liberarsi dai topolini che invadono le strade del paese. In cambio otterrà la mano della figlia del Borgomastro. Ma quando il pifferaio torna vittorioso, i cittadini gli negano la ricompensa. Il pifferaio allora con lo stesso potere della sua musica, condurrà tutti i bambini dentro la montagna, in un luogo magico e metaforico dove la musica, e quindi l’arte, scacciata dalla società diviene paradiso artificiale. Saranno proprio i bambini, in un finale a sorpresa, a ridare il giusto ruolo all’arte all’interno della società degli adulti. A riproporla, con regia e musiche Teo Paoli, sono Silvia Baccianti, Alessandro Mazzoni e Lavinia Rosso domenica 5 marzo (ore 16.45) al teatro Puccini. L’allestimento ne esalta la magica atmosfera nordica, in cui immagini e musica si fondono a creare un’esperienza di forte suggestione. Biglietti: posto unico numerato € 8,00 (esclusi diritti di prevendita).
Dal 7 al 12 marzo infine, al teatro della Pergola, Alessandro Benvenuti riporta in scena con intatta bellezza il suo Benvenuti in Casa Gori, un pezzo di storia del teatro che è anche una dichiarazione d’amore alla Toscana. Nel più classico degli scenari, un pranzo natalizio in una famiglia di provincia, Benvenuti crea uno sfolgorante monologo, scritto con Ugo Chiti, in cui interpreta tutti e dieci i componenti dei Gori. Un ghiotto, sincero e tellurico sproloquio, che fa sorridere da quasi 40 anni generazioni e generazioni di spettatrici e di spettatori, con tormentoni diventati oramai storici, anche grazie al film diretto dallo stesso Benvenuti. Venerdì 10 marzo, alle 18, Alessandro Benvenuti incontra il pubblico alla Pergola. Coordina Matteo Brighenti. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
In occasione del tradizionale pranzo di Natale, i Gori si riuniscono intorno a una tavola imbandita. Sono presenti Gino Gori, sanguigno e pronto a collere rapide, sua moglie Adele e il figlio sballato Danilo, accompagnato da Cinzia, la sua giovane fidanzata. Nella casa vive il novantenne Annibale, padre di Adele, ex combattente della Grande Guerra. Ci sono poi Bruna, l’altra figlia di Annibale, con il marito Libero Salvini, la loro figlia, Sandra, con suo marito, Luciano Frittelli, un bigotto che fa il parrucchiere, e la loro figlioletta Samantha. Vicino all’albero, ogni anno preparato con rabbiose cure da Gino, e davanti a piatti squisiti, preparati dalla paziente Adele, tutto dovrebbe andare bene. Fra una portata e l’altra, però, cominciano a parlare del passato, del presente e di antichi dissapori. Così, ben presto, le antipatie, le invidie, le gelosie, rimaste per anni inespresse, si scatenano e il giorno di festa, cominciato in allegria, strada facendo si colora di tinte forti, fra litigi, urla e offese. Alla fine gli equilibri si ricompongono, ricuciti alla bell’e meglio.
Le foto di “Benvenuti in Casa Gori” sono di Maria Grazia Lenzini