Il Console onorario: “In questo caso non si può giocare tra chi sia l’aggressore e l’aggredito. Tra chi sia un terrorista e chi difenda libertà e democrazia”
Sorveglianza innalzata alla Sinagoga e ad alcuni obbiettivi sensibili israeliani anche a Firenze dopo l’attacco palestinese e la risposta di queste ultime ore. Lo ha deciso il prefetto Francesca Ferrandino al termine della riunione di coordinamento convocata con le forze di polizia. Oltre al tempio sacro le misure riguarderanno la sede consolato onorario di Israele e una scuola frequentata da studenti di origine ebraica. Al summit hanno partecipato anche il Console Onorario Marco Carrai, il presidente della Comunità ebraica di Firenze e il responsabile alla sicurezza della Comunità fiorentina.
Proprio Carrai ha invitato le istituzioni italiane a esporre la bandiera di Israele lanciando anche l’idea di una manifestazione nazionale a sostegno e difesa del popolo israeliano. “La guerra terroristica iniziata dall’organizzazione Hamas nei confronti di Israele deve essere condannata senza se e senza ma da tutte le istituzioni. Mi aspetto unità su questo. In questo caso non si può giocare tra chi sia l’aggressore e l’aggredito. Tra chi sia un terrorista e chi difenda libertà e democrazia. Non si può ignorare che questo sia un atto di guerra terroristica. Anche le comunità religiose che in passato hanno talvolta colpevolmente vacillato nel prendere le distanze dai terroristi di Hamas dovrebbero condannare senza me e senza ma: nessuna esclusa. Questo è un atto di guerra aggravato da atti terroristici nelle città e nei villaggi israeliani. Israele è sotto le bombe. Tutti dovrebbero riconoscerlo: nessuno escluso. In israele modello di democrazia vivono pacificamente Ebrei arabi musulmani e cristiani. Hamas è una formazione terroristica. In modo vile attacca durante lo Shabbat, giorno sacro per il Popolo Ebraico. C’è un aggressore e una vittima. La vittima è Israele baluardo dei diritti in quella Terra. La mia vicinanza e il mio abbraccio va a Israele e al fraterno popolo ebraico da sempre perseguitato ma che trova nel Signore la forza per resistere. Sempre”.
Intanto il sindaco Dario Nardella, oltre a condannare fermamente l’attacco terroristico di Hamas e ad esprimere la vicinanza ai familiari delle vittime innocenti, ha lanciato un messaggio durante il Megacities summit a Instabul, davanti ai sindaci delle città del mondo, tra cui anche la palestinese Ramallah. “Non possiamo assistere attoniti a quello che sta accadendo, non possiamo limitarci a esprimere sdegno e solidarietà. Serve subito un impegno di tutti i sindaci delle grandi città del mondo per evitare una vera e propria guerra in Israele”.
Una ferma condanna è stata espressa anche dal vice presidente vicario del Consiglio comunale Emanuele Cocollini: “chiediamo al sindaco Dario Nardella che Firenze esprima la sua solidarietà al popolo israeliano colpito in modo così efferato con un atto simbolico: proiettare la bandiera di Israele sulla facciata di Palazzo Vecchio, così come chiesto dalla Federazione Italia-Israele a tutte le istituzioni, dal Governo, alle regioni fino alle municipalità. E’ il momento di mostrare unità nella condanna a questa gravissima aggressione, come ha richiamato il console Marco Carrai. Firenze tutta non si sottragga al dovere di mostrarsi vicina al popolo israeliano”.