La durata delle nuove concessioni passa da due a quattro anni e ci saranno prove pratiche per certificare la paternità degli elaborati e le abilità specifiche. Draghi (FdI): “Gianassi sordo alle richieste degli artisti”
Da due a quattro anni la durata delle concessioni per dare maggiori possibilità di pianificazione al lavoro di pittori, madonnari, mimi ecc. Viene separata la categoria dei mimi da quella dei musicisti. Per quanto riguarda i “Madonnari” verranno tolte alcune postazioni, ritenute dagli artisti non adeguate alle esigenze dell’attività, e ne verranno create altre in Piazza San Giovanni, in Piazza San Lorenzo e in Via Martelli. Ci sarà poi una selezione pubblica con prove pratiche in presenza per certificare la paternità degli elaborati e le abilità specifiche. Infine viene modificato il requisito previsto per la partecipazione al bando per tutte le attività di “non svolgere altra attività economica autonoma o attività dipendente con orario full time” per le categorie diverse da quelle dei pittori.
Sono i punti salienti del nuovo regolamento per l’esercizio delle arti di strada che ha avuto il via libera dal Consiglio Comunale. La normativa era stata approvata nel 2017 ed era stata al centro della protesta organizzata ai primi di novembre con la quale gli artisti oltre alla revisione chiedevano anche un sostegno a supporto del loro stato di difficoltà a causa dell’epidemia da Covid-19 (https://www.lamartinelladifirenze.it/dobbiamo-affrontare-linverno-senza-possibilita/). “Dopo il primo triennio – ha spiegato l’assessore alle attività produttive Federico Gianassi – e dopo lo scadere delle concessioni si è reso necessario fare una riflessione sul funzionamento del regolamento. Riteniamo che esso abbia ben funzionato e pertanto confermiamo l’impianto del 2017 accompagnato da un complessivo intervento manutentivo deciso al termine di un lavoro di ascolto e interazione con le associazioni degli artisti di strada.”. Inoltre con i successivi atti che conseguono dal regolamento verranno apportate alcune ulteriori modifiche.
Negativo il commento di Alessandro Draghi (FdI), secondo il quale “Gianassi è rimasto sordo alle richieste degli artisti”. “Perché non è stato aperto un tavolo di concertazione tra assessorato e artisti – ha continuato -. A suo tempo avevamo chiesto che la gestione delle arti di strada passasse dalla direzione sviluppo economico a quella della cultura. Infine l’amministrazione purtroppo non ha ritenuto eccessivamente lunga la durata di quattro anni del bando, come al contrario reputavano i concessionari. Per questo il nostro voto è stato negativo”. Per Nicola Armentano, capogruppo Pd, invece è stato fatto “Un lavoro importante su un tema di grande interesse, segno di un’amministrazione che ha a cuore la cultura in tutte le sue forme: un modo per valorizzare un’espressione artistica in grado di riqualificare spazi cittadini e promuovere la coesione sociale. Le modifiche vanno nell’ottica di un’efficace pianificazione del lavoro degli artisti. Si tratta di una categoria che vogliamo sostenere e valorizzare”.