Da ieri attivo il nuovo servizio (un rientro in città dopo il 2016) che consente di viaggiare insieme fino a 4 persone. Giudici (Uritaxi): “Non consentiremo che attecchisca il modello New York, chiarezza sulle regole”
Da Milano, Bologna, Roma e Torino Uber prova a sbarcare a Firenze. Anzi a voler essere precisi a risbarcare visto che un primo tentativo fu fatto nel 2016 e furono polemiche violentissime con i tassisti fiorentini al punto che l’azienda con sede a San Francisco fu costretta dopo dieci mesi a lasciare la città. Adesso ci riprova, questa volta con Uber Black. E i tassisti fiorentini tornano sul piede di guerra. “Non consentiremo – dice il presidente nazionale di Uritaxi e tassista del 4390 Claudio Giudici – che a Firenze e in Italia attecchisca il modello New York, dove dopo un decennio in cui i tassisti sono stati sottoposti ad una concorrenza sleale da parte di chi non era gravato dalle stesse regole, oggi esultano per la ristrutturazione dei loro debiti concessa dal sindaco De Blasio dopo l’ennesimo suicidio di un collega”.
Il nuovo servizio consente agli utenti di viaggiare insieme fino a un massimo di 4 persone. Il nuovo tentativo su Firenze è stato originato dal fatto che la App di Uber è stata aperta più di 140mila volte per verificare la disponibilità di corse in riva all’Arno. Uber Black ha siglato accordi con alcuni proprietari di autovetture e con gli Ncc provocando così l’ennesima reazione delle “White cab” fiorentine che adesso temono una contrazione del loro lavoro già messo a durissima prova dalla pandemia.
“Se operiamo tutti con regole uguali, allora l’arrivo di Uber non ci preoccupa – aggiunge Giudici –. Se le autorità faranno valere per tutti gli operatori le leggi ed i principi a tutela dell’utenza che dominano su quello che in Italia resta un servizio pubblico, succederà quello che già successe nel 2016: quel tentativo di Uber fallì dopo appena dieci mesi. Se diversamente verrà lasciata operare a dispetto delle norme, è evidente che la cosa debba preoccupare tutti: tassisti, istituzioni, cittadini. Sia i tassisti che gli Ncc di Firenze non esiteranno a denunciare ai competenti comuni quei soggetti che pensassero di riversarsi in massa su Firenze, invece che operare per le comunità dei territori da cui sono autorizzati”.