La nuova infrastruttura sarà una vera e propria superstrada a due corsie per le biciclette che potranno percorrerla fino alla velocità di 25 chilometri l’ora. Avrà una illuminazione “intelligente” con oasi verde parallela al tragitto
Da Firenze a Prato in bicicletta, partendo dalla Leopolda e arrivando al Museo Pecci. Potrebbe essere questo lo scenario avveniristico che si prepara non solo per gli amanti della classica due ruote, ma anche per universitari e pendolari che l’avrebbero chiesta a gran voce in nome di una diversa mobilità più sostenibile, all’indomani del via libera in Consiglio al progetto di “superciclabile” (primo caso in Italia) con l’adozione della variante urbanistica semplificata proposta dall’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re.
La nuova infrastruttura avrà una pista larga circa quattro metri che consentirà di sorpassare con la propria bike i velocipedi più lenti e un tracciato lineare con il minor numero di interferenze possibile. Insomma una vera e propria superstrada per le due ruote destinata a rivoluzionare profondamente il sistema della mobilità nella piana fiorentina puntando su forme alternative ai mezzi a motore.
“Una vera e propria superstrada ciclabile che unirà le città di Firenze e Prato – ha detto il sindaco Dario Nardella -, con caratteristiche che la differenziano in modo sostanziale dalle piste ciclabili ordinarie presenti sul territorio italiano. Un’infrastruttura progettata per diventare un grande asse di collegamento della piana fiorentina, in grado di innovare il sistema della mobilità incentivando forme alternative rispetto al mezzo motorizzato. Una superpista concepita per soddisfare le esigenze di mobilità dell’utenza abituale, ma anche di quella saltuaria e turistica”.
Il progetto prevede come detto una pista con larghezza nominale di 4 metri per consentire il sorpasso e quindi l’utilizzo in sicurezza da parte di un’utenza diversificata; anche i raggi di curvatura sono incrementati in modo da permettere la circolazione in sicurezza a velocità sostenute fino a 25 km/h. Il tracciato è diretto e prevede deviazioni solo dove inevitabili; le intersezioni sono studiate per garantire la massima sicurezza dell’utenza debole. Ai lati del tragitto poi ci saranno alberi e un sistema di illuminazione intelligente, a sensori di presenza, che permetterà il giusto grado di luce e di intensità a seconda delle diverse necessità.
“Un’infrastruttura pensata come un grande asse verde – ha aggiunto Del Re -, che punta a sostenere il passaggio dall’auto alla bicicletta ma anche a creare nuova domanda ciclabile grazie all’offerta di un servizio innovativo e non paragonabile a quelli esistenti”. Costo di tutta l’operazione 8,6 milioni di euro, di cui 6,4 assegnati dalla Regione attraverso i fondi europei. Toccherà anche i comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Poggio a Caiano che devono adeguarsi con varianti urbanistiche: Prato lo ha già fatto. Il tratto fiorentino partirà da via Perfetti Ricasoli per arrivare al confine comunale seguendo il tracciato di via delle Due Case.