Toscana prima regione per la sperimentazione. Un messaggio sugli smartphone, non solo dei residenti ma di chi a vario titolo si troverà sul territorio, avvertirà dell’avvio del test. Se andrà bene, via a febbraio 2024
Per ora sarà solo un test, ma finita la fase sperimentale, dal 13 febbraio 2024, se darà i risultati tecnici attesi, diventerà un potente mezzo di allerta in caso di catastrofi e alluvioni. Si tratta di un messaggio del Dipartimento nazionale di Protezione civile che arriverà mercoledì 28 giugno a mezzogiorno a tutti gli smartphone presenti in Toscana. Si chiama It-Alert e la nostra regione è stata scelta come primo territorio per una prova su larga scala dopo i test sull’Isola di Vulcano nelle Eolie, simulando un’eruzione, e in provincia di Reggio Calabria ipotizzando un terremoto nello Stretto di Messina. Non c’è da compiere alcuna azione per ricevere le notifica né scaricare app.
A Tutti gli smartphone dunque, ma non i vecchi cellulari gsm, arriverà una notifica push che sarà solamente una prova tecnica e per la quale non ci sarà assolutamente da allarmarsi. Il messaggio sarà accompagnato da un avviso acustico anche se si è senza suoneria e il telefono si illuminerà. Se si sta effettuando una telefonata, cadrà la chiamata, proprio per dare priorità al sistema che in futuro darà immediata informazione di una calamità, avvisando in tempo reale di maremoti, crolli di dighe, alluvioni, piogge intense, incidenti gravi e pericolosi per la popolazione, raccomandando al contempo cosa fare e come comportarsi per salvarsi. Non avviserà invece dei terremoti, eventi imprevedibili. La notifica sarà ricevuta da tutti i cellulari che fanno roaming sulle celle toscane: quindi non solo quelli dei residenti, ma anche quelli di turisti, pendolari e di chi a vario titolo si dovesse trovare nella regione.
Questo primo messaggio di prova che chiederà anche di compilare un questionario sul sito www.it-allert.it che servirà per mettere a punto il sistema. Ma anche nel caso non dovesse arrivare, l’assessore alla Protezione civile Monia Monni invita lo stesso a compilarlo “perché saperlo – dice – è per noi importante. Sarà utilizzato sono in caso di eventi catastrofici prevedibili. Un’informazione tempestiva, massimamente diffusa e la consapevolezza dei corretti comportamenti da tenere può salvare la vita di molti”. Nessuna preoccupazione per la privacy in quanto l’aggancio del telefono è totalmente anonimo. Dopo il primo test toscano, ne seguiranno entro l’autunno altri che coinvolgeranno Sardegna, Sicilia, Calabria edEmilia Romagna. La Protezione civile invita le persone vicine a chi non ha uno smartphone, quando il sistema sarà a regime, ad informarle sulla possibilità: soprattutto gli anziani.