Due sono fiorentini e uno è di Lucca: a ottobre avevano fatto irruzione al liceo Galileo Galilei interrompendo le lezioni. L’operazione condotta da Digos e Carabinieri
Sono finiti agli arresti domiciliari tre giovani militanti del collettivo ‘Blocco Studentesco’, costola giovanile del movimento di destra CasaPound, che nello scorso ottobre si resero protagonisti di una violenta irruzione al liceo Galileo Galilei mentre era in svolgimento la normale attività didattica. Si tratta di due ragazzi di Firenze e uno di Lucca di età compresa tra i 20 e i 22 anni: per loro le accuse sono di violenza e minaccia ad un corpo amministrativo dello Stato, aggravata dall’aver commesso il fatto in più di 10 persone riunite.
Le ordinanze di custodia ai domiciliari, firmate dal gip del Tribunale di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, sono stata eseguite stamattina in un’operazione congiunta effettuata dalle Digos fiorentina e lucchese, e dal comando provinciale dei carabinieri del capoluogo toscano.
Durante l’irruzione i militanti di ‘Blocco Studentesco’ non esitarono a spintonare e strattonare gli insegnanti e il dirigente scolastico che tentarono di impedire l’iniziativa. Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta della procura di Firenze che ha coordinato le indagini, la mattina del 3 ottobre scorso un gruppo di almeno 12 militanti con il volto travisato aderenti al collettivo Blocco Studentesco, nell’ambito della campagna di azioni di visibilità politica contro le misure di contenimento della pandemia varate dal Governo, fece irruzione al Galilei, entrando di prepotenza nelle aule durante lo svolgimento delle lezioni.
L’azione minatoria, pubblicizzata sui siti d’area, è stata aggravata dall’affissione, dopo le dichiarazioni di sdegno e di condanna del dirigente scolastico apparse sulla stampa, di uno striscione minatorio nei confronti del preside, sempre a firma del Blocco Studentesco, su una rete di recinzione adiacente all’ingresso della scuola. Gli agenti della Digos fiorentina hanno anche eseguito una perquisizione nei confronti di un quarto giovane militante fiorentino, anch’esso indagato per lo stesso reato. Le indagini proseguono per risalire agli altri partecipanti all’irruzione.