In un palazzo rinascimentale a Santa Croce l’incredibile tour sensoriale alla scoperta di fragranze esotiche, mirra, ambre orientali, essenze rarissime. E al termine di un corso ognuno può tornare a casa con il proprio profumo
Nel 1808 Firenze era sicuramente molto diversa ma Borgo Santa Croce si trovava sempre là, a due passi dalla bellissima piazza omonima dove a farla da padroni sono la basilica e il monumento a Dante. E se un ragazzo di 25 anni di nome Jean-Baptiste Grenouille si fosse trovato a camminare per questa strada sarebbe stato scosso da una invidia profonda e si sarebbe sentito inutile. Perché al numero 6 di un bellissimo palazzo rinascimentale c’è Aqua Flor, la Casa del Profumo.
E lì il protagonista del romanzo Il Profumo di Patrick Suskind avrebbe capito che quel luogo rappresentava tutto quello per il quale lui aveva scoperto di possedere un dono, una straordinaria capacità di percepire gli odori. Lui forte, di questa facoltà, vuole diventare il più grande profumiere del mondo. Ma la sua ambizione non è quella di arricchirsi, né ha sete di gloria: persegue invece solo il desiderio di creare un profumo capace di ingenerare l’amore in chiunque lo fiuti. Ma questa è la trama del romanzo.
Aqua Flor è una splendida realtà ed è un inspiegabile incrocio di sensazioni. Entri e ti ritrovi in un’altra dimensione: un stanza grande sapientemente arredata con mobili antichi, arricchita dalle migliaia di boccette di tantissime dimensioni e di fogge diverse: ognuna racchiude una colonia, una acqua idratante, una crema per il corpo senza dimenticare le fragranze per ambienti e le candele. Da questa stanza parte il nostro viaggio per le cantine storiche dove hanno sede i laboratori da cui nascono le varie magie e il magazzino delle essenze. Anche qui niente è lasciato al caso: i soffitti altissimi sono arricchiti da lampadari che richiamano le atmosfere orientali, i banconi dove si preparano i profumi sono immensi, classici e ruvidi allo stesso tempo, in pieno contrasto con quello che sta succedendo intorno a loro e a noi che è una sapiente alchimia di fiori e essenze. Il tutto è contornato da enormi vasi di fiori secchi che puoi trovare in ogni angolo e sembra ti dicano che sei in un posto speciale.
E poi le poltrone in pelle, i quadri, gli specchi, i busti in marmo e anche qualche oggetto delle cucine di tanto tempo fa. Ma quello che arriva subito e ti avvolge completamente è il profumo: forte, intenso, inebriante. Prima di arrivare alle cantine si passa da un delizioso giardinetto dove tre tavolini e tre sedie in ferro battuto, insieme a una vegetazione essenziale, ti trasmettono un immediato senso di pace ma ti fanno anche immaginare quanto bello debba essere partecipare, una sera, a un evento che coniughi cibo e profumo esaltando così nello stesso tempo i due sensi più conosciuti e adoperati dall’uomo: gusto e olfatto.
Ogni stanza che attraversi è una continua sorpresa e anche tu sei attraversato da una emozione diversa perché ti sembra di far parte di un mondo che conoscevi solo da bambino, quando leggevi storie di maghi e streghe che con pozioni o filtri potevano far accadere cose bellissime o anche trasformare qualcuno in un ranocchio. Qui però non si corre certo il pericolo di essere mutati anche se al momento dell’uscita dentro di te qualcosa è cambiato perché hai scoperto un universo talmente affascinante e sublime che ridurlo a una passeggiata in centro visitando un negozio è praticamente impossibile.
Ma eccoci nella stanza perno del palazzo, l’olfattorio con la sua importante collezione di oltre mille essenze tra estratti naturali e molecole aromatiche. Quando si entra trovi un tavolo di legno lucidissimo con sopra vasi con profumazioni per l’ambiente, bottigliette di varia natura e alle spalle una bellissima libreria riempita solo di boccette di uguale dimensione con l’etichetta che riporta il nome di quello che è racchiuso. Ogni fragranza allude ad una storia e coglie una particolare atmosfera. Le collezioni hanno tre aggettivi significativi: Nobili, caleidoscopio di fragranze pregiate; Preziosi, accordi olfattivi complessi e rari per gli appassionati del profumo d’autore; Rari, serie molto limitata elaborata sulla base delle essenze preziosissime: aoud, myrrah, rosa dell’Oman, osmanto, ambre orientali. Il fiore all’occhiello dell’ultima collezione è il Creole, un intreccio di suggestioni con rose preziosissime arricchite di essenze rare.
Ed eccoci tornati al punto di partenza, alla sala grande, dove al centro troneggia un tavolo immenso colmo di confezioni regalo di tutti i tipi, scatole impreziosite con carte veline colorate con all’interno saponi sempre di colori tenui che emanano un sentore di freschezza e di brezza marina. E naturalmente la miriade di bottigliette di varie dimensioni adagiate dentro a scatole che con sapiente maestria sono state confezionate affinché siano un tutt’uno con il profumo.
Livia Michi, store manager di Aqua Flor ed eccellente padrona di casa, che ci ha accompagnati con la sua gentilezza, la sua cortesia e la sua grande professionalità in questo originalissimo tour storico-olfattivo scoprendo una dimensione del tutto inimmaginabile in un posto piantato nel cuore del centro storico di Firenze, sorride soddisfatta di averci preso per mano e condotti in un mondo quasi magico: e ci ricorda le esperienze esclusive messe a disposizione dei visitatori nel variegato mondo delle fragranze, le visite guidate all’opificio e al magazzino, i workshop di profumeria tradizionale e creativa dove al termine del corso si può uscire con la boccetta del proprio profumo creato durante le lezioni (www.aquaflor.it e aquaflorexperience.it).
Rituffarsi negli odori pesanti e sgradevoli della città adesso è molto di più di una condanna.