Secondo il Gip non ci sarebbe l’esigenza della custodia cautelare: l’87enne avrebbe assassinato la moglie per il timore di non riuscire ad assisterla dopo aver scoperto che anche lui era affetto da una grave patologia
Secondo il giudice per le indagini preliminari Piergiorgio Ponticelli “esistono gravi indizi di colpevolezza ma nessuna esigenza cautelare”. Torna dunque libero l’anziano di 87 anni arrestato lo scorso sabato 9 luglio per aver ucciso la moglie nel sonno in un appartamento di via delle Corti a Campi Bisenzio. L’arresto è stato convalidato, ma secondo il magistrato non ci sarebbero le condizioni per un eventuale pericolo di fuga, né di reiterazione del reato e neppure di inquinamento delle prove che sono le tre condizioni per cui viene decisa la misura cautelare della custodia in carcere.
Il pensionato ha assassinato la moglie, che da anni combatteva con la malattia, per paura di non poter continuare ad assisterla dopo aver scoperto di essere affetto anche lui da una grave patologia. A dare l’allarme era stata la badante che viveva con la coppia ed era andata a svegliarli, come ogni mattina. Su letto, ha trovato l’anziana, 83 anni, ormai morta. Accanto a lei, il marito, aveva delle ferite, che si era probabilmente procurato per togliersi la vita. L’anziano, difeso dall’avvocato Claudia Scoppini, si trova ancora ricoverato on ospedale.
“L’uomo risulta aver agito in modo violento, ma – scrive il gip nell’ordinanza di convalida – dominato dall’esasperazione e dalla disperazione per le condizioni di salute della moglie e le proprie, che riteneva potessero impedire di assistere la coniuge in un prossimo futuro. Dopo l’omicidio, l’uomo è rimasto nell’abitazione con la badante per diverse ore senza compiere alcunché di violento, di aggressivo o di illecito nei confronti della donna. Ha tentato di uccidersi aspettando la fine sul letto vicino al cadavere della moglie sperando di morire per dissanguamento”.