Il suo reportage indaga il mondo di chi ha deciso di vivere senza Google e altre Big Tech. Una menzione speciale è andata a Giuseppe Pastore e Davide De Pascale autori del podcast “Pepper, un sergente per amico” sull’autismo
Andrea Lattanzi con il video intitolato “Una vita senza Big tech, storie di chi cerca alternative ai giganti del web: non barattiamo i nostri dati per i loro servizi” ha vinto il premio giornalistico intitolato alla memoria di Letizia Leviti, la giovane giornalista di Sky Tg24 scomparsa prematuramente nel 2016. La cerimonia di premiazione si è svolta nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Firenze, ha avuto come madrina ospite d’onore Myrta Merlino (in collegamento video) ed è stata condotta da Tonia Cartolano, presenti il sindaco Dario Nardella e nomi di spicco del giornalismo nazionale, tra cui Paolo Graldi in collegamento video. La giuria era presieduta da Claudio Cordova e composta da Cecilia Anesi, Flavia Barsotti, Sara Manisera e Giulia Presutti.
Lattanzi, nato a Carrara 34 anni fa, è un giornalista pubblicista e videomaker che vive e lavora a Milano. Il suo reportage, uscito sulle testate on line de La Repubblica e La Stampa è un lungo lavoro, documentato e dettagliato, che va a investigare il mondo di chi ha deciso di vivere senza le cosiddette “Big Tech”, come Google ed altri colossi. Riceverà un riconoscimento di 2000 euro. Questa la motivazione: “Il suo è un lavoro ‘politico’. Nel senso più alto del termine. Un lavoro di visione, di concetto, che ci dimostra come, anche in questi anni che viviamo, ci si possa “slegare” dai vincoli della tecnologia. O, almeno, da quelli della “Big Tech”. Il suo è un lavoro di ricerca, non tanto e non solo della verità. Ma una ricerca di contenuti, di risposte. Il giornalismo non è solo raccontare e scoprire. Ma anche far riflettere, far comprendere. Che un progresso diverso è possibile e che il cosiddetto “anello debole” è anche il più forte. Perché spezza la catena”.
Una menzione speciale è andata Giuseppe Pastore e Davide De Pascale autori di un podcast dal titolo “Pepper, un robot per amico”. Un pezzo sulla robotica sociale e su come essa possa aiutare le famiglie che hanno bambini autistici attraverso un robot umanoide capace di stimolare le interazioni tra ragazzini con autismo ad alto funzionamento. Pastore, classe 1995, è nato e cresciuto in Puglia dove si avvicina al giornalismo e nel 2019 diventa pubblicista. Si iscrive poi alla scuola di Giornalismo Giorgio Bocca a Torino. Attualmente collabora con il nuovo quotidiano di Puglia e Basilicata “L’edicola del Sud” e con i portali online di “Viva network”. De Pascale, anche lui del 1995, una laurea in giurisprudenza, sta muovendo adesso i primi passi nel giornalismo.
Le targhe ai premiati sono state consegnate da Giovanna Lio, mentre Francesca Borri ha consegnato le targhe dell’edizione 2020 svoltasi on line al vincitore Andrea Spinelli Barrile e a Lavinia Nocelli, menzione speciale.