All’indomani della conferenza stampa convocata a Palazzo Vecchio nella quale tutti i gruppi di minoranza hanno richiesto un Consiglio comunale straordinario sulla riqualificazione di Campo di Marte il capogruppo Pd Armentano ha definito l’iniziativa a supporto del Comitato Vitabilità “intrisa di populismo e demagogia”. Qui la risposta di Francesca Marrazza e del Comitato
Gentile sig. Armentano,
il suo commento all’intensa mattinata del 16 u.s. a Palazzo Vecchio è degno dei comunicati con cui il ministro degli esteri russo Lavrov esprime il parere del suo referente Putin: non tanto nei contenuti per i quali, ci dispiace affermarlo, il confronto è nettamente perdente per incisività e argomentazioni, quanto nei toni sprezzanti e sostanzialmente intrisi di violenza verbale diretti alle opposizioni, e, indirettamente, tanto per delegittimarlo, a un movimento generatosi nella società civile, che osa, lesa maestà, mettere in discussione i postulati del Monarca.
Non credo ci voglia un genio nel percepire l’aria di diffusa insofferenza che tira in città nei confronti dell’Amministrazione, basta un giro nei social o un minimo di acume per rendersi conto di un clima in ebollizione che non è limitato all’oggetto Campo di Marte in questione, ma riguarda aspetti vari della vita cittadina; ora quando un’autorità, a fronte di un fenomeno in atto non è in grado di porsi nessuna domanda né far propri i proficui dubbi che scaturiscono da un percorso critico e/o autocritico, vuol dire che mancano gli strumenti nonché la volontà di superare la fase scontata e irrilevante della comunicazione aggressiva. Le sue dichiarazioni sono intrise di attacchi e insinuazioni che lasciano fortemente perplessi, a cominciare dall’ accusa alle opposizioni di…fare opposizione! Noi come Comitato, e qui lo rimarchiamo, non siamo legati a nessun carro politico e mai lo saremo, ma chiediamo aiuto e sostegno a tutte le forze politiche che vogliano condividere le nostre istanze e le nostre inquietudini, compresi soggetti della maggioranza che desiderino prendere le distanze dal mainstream della comunicazione istituzionale. Il no a prescindere è uno di cavalli di battaglia di questa classe di governo, una scomunica formale e inappellabile, eludendo l’entrare nel merito della questione, terreno sempre scivoloso e ricco di spiacevoli imprevisti. E’ sintomatico l’uso di questa terminologia per tutte le problematiche nelle quali l’Amministrazione è parte proponente, quali la nuova pista aeroportuale, il sottoattraversamento Tav, nelle quali emerge la demonizzazione, in verità assai grossolana, di ogni forza oppositrice, pur se vasta, ricca di proposte alternative supportate da soggetti competenti con argomentazioni capillari e convincenti.
Quanto al populismo e alla demagogia, il ricorso a questa abusata terminologia manipolatoria che confina interlocutori sgraditi nel mondo dell’ oscurantismo è cosa di per sé rivelatrice di una scarsa capacità dialogica e di convincimento, una scorciatoia di basso profilo per certificare in modo inappellabile il valore di quanto affermato. Ci sfugge poi quali siano i percorsi di partecipazione intrapresi dall’ Amministrazione, se non le presentazioni di un rendering, che presuppongono sempre e comunque una ratifica di scelte già effettuate, venendo meno in questo modo a modalità di coinvolgimento attivo della popolazione nella creazione dei progetti. Non era l’ascolto dei cittadini i cavallo di battaglia della Giunta Nardella?! Nutriamo corposi dubbi sulla cosiddetta “riqualificazione” o rigenerazione urbana che dir si voglia, che ci appare come un’espressione gonfia di retorica per nascondere la volontà di snaturare un quartiere intero alterandone la vocazione residenziale per trasformarla in un non luogo sempre più attrattivo, non attraente, per la spinta ai consumi attraverso le nuove imponenti strutture commerciali e ricettive, abdicando a quella indispensabile funzione sociale e di contrasto all’ inquinamento rappresentato da aree verdi vaste e densamente alberate a beneficio della città intera; ricordiamo poi nell’ ottica del “nuovo” che avanza non solo il progettato hotel a 5 stelle di fronte allo stadio, ma tutti i nuovi insediamenti alberghieri generosamente concessi all’ex Collegio della Querce, ex-ostello del Salviatino, ex struttura religiosa in Via Boccaccio etc. Una volta insediatasi la metastasi ogni cura sarà inutile e, come candidamente affermate, il quartiere diventerà una nuova acquisizione della città policentrica, nel senso di riprodurre tutti i processi distruttivi che hanno reso il Centro storico un parco a tema per mandrie di turisti colonizzato da vari compratori allettati dalla campagna acquisti a condizioni favorevoli loro proposta.
Tornando brevemente al tema del Campo di Marte, è certo che noi vogliamo un miglioramento dei trasporti pubblici e una drastica riduzione del traffico privato, visti i livelli di inquinamento del nostro territorio, ma contestiamo pesantemente il mezzo scelto, anzi imposto dall’ Amministrazione, una tramvia di rara invadenza, senza aver mai proceduto ad un concorso preventivo d’idee fra esperti del settore e urbanisti di accertata competenza per individuare le tipologie di mezzi più consone al contesto, né aver mai effettuato valutazioni attendibili sull’ impatto nella viabilità generale né su alcun altro aspetto relativo. Vorremmo anche che la gestione del servizio pubblico fosse affidata a società che ne assicurassero efficienza e trasparenza, e non ci pare che Gest brilli in questo senso… La questione sarà da approfondire. Lasciamo perdere poi il ricorso a frettolosi sondaggi-farsa di stampo sovietico per dare consistenza al proprio operato, perché di certo hanno un effetto boomerang.
Distinti saluti, Francesca Marrazza e il Comitato Vitabilità