Questo pomeriggio la manifestazione di Anva Confesercenti Toscana e Fiva Confcommercio Toscana per chiedere di tornare a lavorare e di continuare ad avere un futuro
“Non possiamo accettare che il settore degli ambulanti venga ancora ignorato; gli imprenditori su area pubblica risultano i più penalizzati dalle restrizioni in vigore e dimenticato dai sostegni economici del Governo e della Regione. I fieristi praticamente non lavorano da oltre un anno, chi vende prodotti non alimentari deve stare fermo ogni volta che scatta la zona rossa. Non si può andare avanti così, senza certezze”.
Ci sono i fieristi, gli ambulanti dei mercati rionali e storici. Non per allestire un mercato ma per chiedere di lavorare con la certezza di non subire più restrizioni e chiusure dettate dal passaggio dei colori. Insomma per continuare ad avere un futuro. E tutti insieme, quasi 500, si sono ritrovati questo pomeriggio in piazza della Signoria per la manifestazione organizzata da Anva Confesercenti Toscana e Fiva Confcommercio Toscana, unite per reclamare una diversa gestione dell’emergenza pandemica e sostegni concreti per il settore. Tra le principali richieste avanzate dalle due associazioni c’è la possibilità di svolgere i mercati anche in zona rossa, la sospensione dei versamenti contributivi e del pagamento della tassa sul suolo pubblico, il rinnovo delle concessioni fino al 2032. Nel corso della manifestazione a dare sostegno alla categoria, i presidenti regionali delle due associazioni Anna Lapini (Confcommercio Toscana) e Nico Gronchi (Confesercenti Toscana), insieme ai presidenti della categoria del commercio su area pubblica Maurizio Innocenti (Anva Confesercenti nazionale e regionale) e Giacomo Errico (Fiva-Confcommercio nazionale).
“Sono 15.000 gli ambulanti in Toscana e numerosi i borghi, le città costruite intorno a loro – attacca Anna Lapini sul palco – per noi è vitale la sopravvivenza del settore. Dopo un anno ancora siamo ostaggio di regole e limitazioni, serve buon senso, è stato appurato che all’aria aperta il contagio è limitato, permetteteci di lavorare. Dello stesso avviso anche Gronchi: “Abbiamo dimostrato che con il rispetto dei protocolli sanitari i mercati sono un luogo sicuro dove le persone possono svolgere i propri acquisti”.
In piazza della Signoria, insieme agli ambulanti, ci sono in collegamento da Roma la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dei Ministri Caterina Bini e in presenza il sindaco di Firenze Dario Nardella. “So che la situazione è grave dice Bini – noi a giorni voteremo lo scostamento di bilancio di 40 miliardi di euro, ci stiamo attivando per ulteriori ristori e sulle vostre proposte per l’anno fiscale in bianco. L’unica promessa che posso fare è che ce la metterò tutta per aiutare il vostro settore, non solo a livello economico ma anche per la vitalità che date ai nostri centri storici che senza i vostri banchi sono grigi e vuoti”. Nardella promette l’impegno del Comune per chiedere la riapertura dei mercati e assicura che si lavorerà per il rinnovo delle concessioni. “Non è giusto – sottolinea – che ci siano ristori e misure diverse tra le categorie colpite dal virus. Gli ambulanti sono tra chi ha pagato di più, non è accettabile che i negozi al chiuso rimangano aperti e i mercati chiusi, è illogico”.