Ma chiuderanno due delle quattro sedi di via De’ Neri. Mazzanti: “Ferita al cuore sentir parlare male della mia strada”
La notizia ha del clamoroso: All’Antico Vinaio di via de’ Neri chiude due delle quattro sedi nella strada, più volte oggetto di polemiche infinite per le code anche durante l’emergenza Covid. Ma gli accaniti divoratori delle schiacciate più famose del mondo (21mila recensioni su Google, 30mila su Tripadvisr e 1 milione di follower tra Facebook e Instagram) possono stare tranquilli perché verranno aperti tre nuovi negozi: uno all’interno dei Centro Commerciale I Gigli, uno nei pressi della stazione e uno in piazza San Marco.
Il primo tirerà su il bandone entro la fine del 2020, gli altri due tra il 2021 e il 2022 con l’obiettivo di dare una mano da una parte al Comune e dall’altra alle zone interessate rendendole più animate e spostando in questo modo il flusso di persone attualmente tutte concentrate nella strada a due passi da Piazza Signoria. A raccontare il progetto è Tommaso Mazzanti, seconda generazione alla guida de All’Antico Vinaio, che proprio recentemente ha aperto una sede a Milano che sta riscuotendo un enorme successo.
“E’ una decisione che arriva dopo due anni di riflessione. Lo facciamo per i residenti e i colleghi di via de’ Neri e per tutta la città. Ora cominceremo con il punto vendita all’interno dei Gigli. Poi quando apriremo in zona San Marco e alla stazione chiuderemo, uno alla volta, i due in via de’ Neri”. Troppe le polemiche in cui si è trovata davanti la stgrada e di riflesso anche l’attività. “Per me è una ferita al cuore sentir parlare male di via della strada – continua -. Ecco perché abbiamo deciso di dislocare le nostre attività e quindi il flusso di clienti, tanti dei quali vengono appositamente a mangiare il nostro panino. In questo modo ridurremo i tempi di attesa e quindi la coda”.
Era il 1989 quando Daniele Mazzanti e Fedra Gani Galli aprirono la prima bottega. Oltre a Firenze e Milano, All’Antico Vinaio oggi è anche a Hollywood e New York. Dà lavoro a circa 80 persone e l’intenzione sarebbe di arrivare presto a quota 100 collaboratori. Numero che non ha niente a che vedere con la pensione ma sottolinea una volta di più il successo, l’intuizione e il genio fiorentino, nel campo dello street food questa volta, che gli ha fatto ottenere riconoscimenti in tutto il mondo.