Il primo spettacolo in scena da stasera a domenica 7 novembre, il secondo dal 9 al 14. E al Teatro di Rifredi un originale lavoro di Ciro Masella propone un viaggio poetico nella mente di uno dei più rivoluzionari inventori della storia, Nikola Tesla
Torna in scena alla Pergola di Firenze Memorie di Adriano e, come nel passato, ci aiuta a riflettere, forse ora più che mai, sul nostro complesso e delicato momento storico in cui ci troviamo a vivere. Le parole di Marguerite Yourcenar ci indicano, per il presente ed il futuro, uno spiraglio di speranza. Dopo l’enorme successo dell’edizione del passato con un grande protagonista come Giorgio Albertazzi, il regista Maurizio Scaparro ha sentito la necessità di riproporlo in un nuovo allestimento, che rilegge da angolazioni inedite la storia raccontata da Yourcenar nel suo libro. A dar voce e corpo alla figura dell’Imperatore sul palcoscenico, in una sua personalissima interpretazione, la voce e la presenza scenica di Pino Micol. In un mondo dove i fondamentalismi e l’ignoranza seminano morte e distruzione, questo testo è più attuale che mai. Da oggi, 5 novembre, al 7 novembre (ore 20.45, la domenica ore 15.45 Durata 1 ora circa, atto unico).
Si cambia totalmente prospettiva dal 9 al 14 novembre (ore 20.45, il giovedì ore 18.45, la domenica ore 15.45. Durata 1 ora e 30 minuti, atto unico) con Laura Morante che racconta Sarah Bernhardt nei giorni precedenti il debutto de la Tosca di Victorien Sardou dal quale poi Giacomo Puccini trasse una delle sue opere più amate e rappresentate. Il dramma dell’autore francese, scritto appositamente per lei, venne rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1887. “Io Sarah, Io Tosca” è costruito in tre quadri: il primo, il 3 novembre 1887, all’inizio delle prove; il secondo due settimane dopo; il terzo all’alba del 24 novembre, il giorno della prima rappresentazione.
Il teatro di Rifredi (via Vittorio Emanuele II 303) propone invece in anteprima nazionale un viaggio poetico fra parola, danza, immagini e musica, nella mente e nell’immaginazione sconfinata di uno dei più rivoluzionari inventori della storia: Nikola Tesla. “Il funambolo della luce” è il nuovo spettacolo di e con Ciro Masella che, insieme all’attore Olmo De Martino e alla danzatrice Isabella Giustina, indaga una delle intelligenze più luminose e prolifiche del mondo, da cui sono scaturiti più di cento brevetti e settecento invenzioni tra cui la corrente alternata, fondamento del sistema elettrico odierno, oltre alle basi per la creazione della radio, della risonanza magnetica, del motore elettrico e soprattutto di un’idea di energia pulita, gratuita e rinnovabile per tutti (in scena stasera, venerdì 5 novembre e sabato 6 novembre alle 21. Info e prenotazioni: 055/422.03.61 – www.toscanateatro.it). Paragonato più volte a Leonardo Da Vinci, Tesla è stato un creatore di sogni che ha contribuito a forgiare il mondo così come lo conosciamo. Una mente creativa, ma anche un personaggio complesso e ricco, così proiettato verso il futuro, da essere oggi luminosamente contemporaneo, uno scienziato che ha propugnato una scienza al servizio dell’umanità ma anche del pianeta: che sapesse attingere dal sole, dal vento, dalla forza dell’acqua e dall’energia del mondo tutto ciò di cui l’uomo ha bisogno per vivere e progredire.