In Manifattura Tabacchi quattro film con la partecipazione di altrettanti psicoanalisti che guarderanno e poi commenteranno col pubblico i film in programma
Al via oggi, sabato 10 luglio, alla Manifattura Tabacchi la rassegna di cinema e psicoanalisi organizzata dalla Fondazione Stensen “Buio in sala”. Il cinema e la psicoanalisi hanno spesso trovato spazi d’incontro durante il Novecento: nasce da qui l’idea di portare in sala uno psicoanalista che guarda, ascolta e commenta un film insieme al pubblico.
Quattro i film in programma: Un figlio, Lacci, Che fine ha fatto Bernadette, Parasite che sarà proiettato nella special edition bianco e nero mai vista prima al cinema (Biglietti e programma completo su www.stensen.org). Stasera alle 21.30 si inizia con “Un figlio” di Mehdi M. Barsaoui (Tunisia 2019, 96′), con l’intervento di Rossella Vaccaro, psicologa clinica e psicoanalista Società psicoanalitica italiana. Il film è ambientato durante l’estate 2011. Farès, Meriem e il loro figlio Aziz di nove anni sono in viaggio nel sud della Tunisia quando la loro auto viene assalita da un gruppo terroristico. Aziz viene gravemente ferito e necessita con urgenza di un trapianto di fegato. Questo evento traumatico porterà a galla un oscuro segreto di famiglia. Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile a Sami Bouajila a Venezia 76.
La rassegna prosegue lunedì 19 luglio con “Lacci” di Daniele Luchetti (Italia 2020, 100′), alla presenza di Vincenza Quattrocchi, psichiatra e psicoanalista SPI. La pellicola è ambientata nella Napoli dei primi anni ‘80. Aldo e Vanda, marito e moglie, entrano in crisi quando il primo s’innamora della giovane Lidia. Trent’anni dopo i due sono ancora sposati. Un giallo sulle relazioni e sui sentimenti, una storia in bilico tra lealtà e infedeltà fatta di rancori, vergogne e dolori. Da un romanzo di Starnone, tra gli sceneggiatori insieme a Luchetti e Piccolo, con un cast all stars.