Dal 9 ottobre al prossimo 13 maggio 39 incontri con scrittori, filosofi, storici, psichiatri. Benedetti: “Un popolo che legge è l’argine più solidamente armato delle democrazie per contrastare le tentazioni autoritarie”
Al via la venticinquesima edizione di “Leggere per non dimenticare”. Dal 9 ottobre al 13 maggio 2020 saranno ben 39 incontri che si susseguiranno alla Biblioteca delle Oblate con narratori, storici, filosofi, scienziati, psichiatri (info, calendario completo e modalità di partecipazione sul sito http://www.leggerepernondimenticare.it/). Filo conduttore di quest’anno sarà “il valore dei libri”.
La rassegna è stata presentata a Palazzo Vecchio dalla curatrice Anna Benedetti e dall’assessore alla cultura Tommaso Sacchi. “Una cultura diffusa, un popolo che legge e si informa – dice Benedetti – è la retrovia più sicura delle democrazie e l’argine più solidamente armato nel contrasto alle tentazioni autoritarie. Ci sono diversi modi di reagire alle difficoltà, alla solitudine, allo smarrimento di senso. Gli intrattenimenti solitari, le evasioni, le consolazioni appaiono un rimedio che può sembrare efficace. Ma sappiamo che molti dei nostri nemici non solo lontani, si annidano gelidi nel nostro cuore. Allora ci piace ricordare quanto scriveva Kafka: “Un libro deve essere un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi”.
Tra gli ospiti della rassegna ci saranno Alberto Asor Rosa, Marco Revelli, Paolo Flores d’Arcais, Roberto Cotroneo, Claudio Magris, Paolo Hendel, Luciano Canfora, Francesco Carofiglio, Giulio Giorello solo per citarne alcuni.
“Leggere – spiega l’assessore Sacchi – è un atto di grande intimità con se stessi e con le vite degli altri e i grandi autori sanno farci vivere le loro storie oltre le nostre. Grazie a Leggere per non dimenticare e grazie ad Anna Benedetti in questi anni i grandi autori del nostro tempo sono entrati in contatto con Firenze, il suo pubblico e le sue biblioteche. Le biblioteche sono le case civiche del sapere per eccellenza, patrimonio pubblico e profondamente democratico. Per questo in primavera organizzeremo a Firenze gli Stati generali delle biblioteche italiane, mettendo insieme amministratori, uomini di cultura, scrittori e direttori, per sviluppare un’azione comune di valorizzazione e di approfondimento mai tentati prima”.