E al Teatro delle Spiagge in prima regionale va in scena il ricordo di Franco Nisticò, politico calabrese che si distinse per la sua battaglia sulla pericolosità della Statale Jonica
In prima regionale al Teatro delle Spiagge di Firenze, sabato 19 novembre (ore 21), va in scena Spartacu strit viù, spettacolo prodotto dal Teatro del Carro, firmato da Luca Maria Michienzi, autore della scrittura scenica con Francesco Gallelli (anche interprete), scene e costumi di Anna Maria De Luca. È un racconto drammaturgico che s’intreccia alla vera vita e alla lotta di Franco Nisticò, politico calabrese di Badolato, che si è distinto fino all’ultimo giorno della sua vita per la salvaguardia dei più deboli e per assicurare maggiore sicurezza alla “strada della morte”, La Statale 106 Jonica che collega Reggio Calabria a Taranto. La stessa via percorsa secondo la leggenda da Spartaco, lo schiavo ribelle. Franco Nisticò ha perso la vita nel dicembre del 2009, al termine di un ultimo comizio tenutosi a Villa San Giovanni, proprio su quella strada maledetta.
Conosciamo la strada che percorriamo tutti i giorni? E la strada di oggi è uguale a quella di ieri? È possibile che un mito della storia antica, come Spartacus, abbia in comune con uomini e donne del nostro tempo luoghi, aneddoti, oggetti, amicizie, morti? È impensabile affermare che la parabola umana e di lotta di Spartacus sia simile a quella di tanti nostri contemporanei, se non di noi stessi? Queste domande potrebbero proseguire all’infinito, aprendo tentativi di risposta inimmaginabili. E allora, scendiamo sulla strada. Non è una strada qualunque, ma “La Strada”: la strada della morte, che diventa il pretesto per parlare di schiavitù, di sogni, di incontri umani, di paesaggi, di incidenti, di lotta e di politica. È la strada che il nostro Spartacu, contemporanea incarnazione dell’antico lottatore/schiavo trace Spartacus, si trova a percorrere ogni giorno per andare a guadagnare quei pochi denari che gli occorrono per sperare di costruirsi un futuro e una famiglia. .
Game Over di Andrea Falcone e Matilde Piran, con Michela Lusa, Teresa Tanini, Stefano Maria Iagulli, regia di Giacomo Bogani, inaugura la rassegna “Le domeniche delle famiglie” domani alle 16.30 al teatro di Rifredi. E’ la storia di Alice: una bambina innamorata di giochi e videogiochi, ma teneramente spaventata da ogni fine. Non finisce quello che inizia, passa da una possibilità all’altra, lasciandole tutte aperte. Gli adulti intorno a lei vorrebbero cambiarla, ma lei resiste. Addirittura, quando si trova a fare un giro nell’enorme Fabbrica delle Fini, il luogo dove si preparano tutte le conclusioni del mondo (dai tappi agli applausi, dai dessert agli ultimi giri di chiave), la bambina finisce per mandare in tilt il sistema. Allora sì che iniziano i problemi veri: se niente si conclude, niente può iniziare, tutto è fermo.
Alice, però, non si dà per vinta: con la sua distrazione creativa, e tutta la capacità dei bambini di aprire nuove strade, aggiusta pezzo per pezzo un mondo che ha rotto, ma che non funzionava bene neanche prima.
Le foto tratte da Game Over sono di Sarah Melchiori e Irene Cappelli