L’incontro oggi a Roma col Ministro della Cultura Sangiuliano Soddisfazione di Comune, Regione e sindacati, mentre Cellai (FdI) è pronto a chiedere una commissione d’inchiesta
Il Maggio Musicale è salvo grazie ad un accordo di circa 7,6 milioni di euro sottoscritto per salvare la Fondazione, sprofondata in una crisi di liquidità che rischiava di paralizzarne l’attività. Due milioni e centomila euro li metterà il Governo. Un milione e cento da tutti gli altri soci: Regione, Comune, Città Metropolitana, Fondazione Cr e Intesa Sanpaolo.
Il piano di rilancio è stato messo a punto oggi durante l’incontro che si è svolto a Roma al Ministero della Cultura al quale hanno partecipato oltre al Ministro Gennaro Sangiuliano il sottosegretario Gianmarco Mazzi, il direttore generale Spettacolo Antonio Parente, il capo gabinetto del Mic Francesco Gilioli, il commissario straordinario del Maggio Fiorentino Onofrio Cutaia, il presidente della Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Firenze Dario Nardella. La Fondazione era stata commissariata lo scorso marzo all’indomani dell’addio del sovrintendente Alexander Pereira per le vicende connesse all’uso della carta di credito del Maggio utilizzata per spese personali. In occasione dell’approvazione del bilancio, a inizio mese, il commissario Ninni Cutaia aveva evidenziato la necessità di trovare entro luglio 8 milioni di euro per evitare il default.
“Le parti hanno condiviso – spiega una nota del Mic – l’idea di un piano di rilancio delle attività da sottoporre alla Corte dei conti e all’Avvocatura dello Stato con l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali e aprire il Maggio Fiorentino a nuove progettualità che valorizzino il teatro e ne aumentino l’offerta culturale”. Al centro c’è anche e soprattutto la situazione dei 300 lavoratori a rischio cassa integrazione e la questione dell’appianamento dei debiti.
Di incontro positivo che permetterà al teatro di costruire una nuova fase salvaguardando i posti di lavoro” parlano il sindaco di Firenze Dario Nardella e il Governatore Eugenio Giani in una nota congiunta. “Diamo atto al ministro Sangiuliano – continuano – di avere svolto con alto senso di responsabilità istituzionale un ruolo decisivo per arrivare ad un’intesa positiva di tutti i soci nel segno della leale cooperazione. Si è condivisa infatti la necessità di pensare ad una nuova governance per il futuro e di rilanciare un modello produttivo e artistico capace di conquistare un pubblico nuovo e più ampio usando al massimo le potenzialità offerte dalla nuova struttura, anche nell’interesse dell’area metropolitana e della Toscana. Non si tratta del solito intervento di salvataggio perché tutti abbiamo condiviso un cambio strutturale della vita artistica ed economica dell’ente. Ora finalmente voltiamo pagina in questo lungo e difficile percorso che darà una prospettiva di lungo periodo a questa istituzione di livello internazionale”. E la nuova porterebbe soluzioni che prevedono un forte incremento di spettacoli extra classica e lirica: tanto rock, pop e musical sia in Cavea d’estate che nelle sale interne d’inverno.
Per Ninni Cutaia si è trattato di un incontro molto propositivo al quale tutti i soci hanno collaborato per il bene del Maggio e dei suoi lavoratori. Sono state poste le premesse affinché possa essere varato un accordo, c’è tutta la volontà e ogni socio farà la propria parte, sia le istituzioni che gli enti privati”. Positivo anche il commento dei sindacati Slc Cgil e Fistel Cisl: “Soluzione ragionevole. Ora serve un nuovo inizio: occorre ripartire con progetti seri e chiari, coniugando qualità artistica e sostenibilità. Vietato sbagliare ancora. Siamo soddisfatti: avevamo per primi denunciato la mala-gestione e ci siamo mobilitati per tutelare il lavoro: è positivo che il teatro non interrompa l’attività e che i dipendenti siano remunerati”.
Pronto a chiedere una commissione d’inchiesta è il consigliere FdI Jacopo Cellai: “Grazie al Governo e al Ministro della Cultura Sangiuliano per aver salvaguardato i lavoratori e il futuro del Teatro. Il meccanismo di controllo non ha funzionato ed è anche per questo, proprio per far luce sulla gestione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, che abbiamo formalizzato una richiesta di Commissione d’inchiesta che andrà al voto in Consiglio comunale. L’importante sarà individuare quelle competenze manageriali e di marketing che consentano al Maggio di camminare con le proprie gambe con la qualità’ che lo contraddistingue ma con un altrettanto imprescindibile legame alla sostenibilità economica della sua preziosa attività”.