L’Arno si arricchisce di un nuovo tratto percorribile sotto il lungarno della Zecca Vecchia tra il Ponte San Niccolò e il Ponte alle Grazie
A piedi percorrendo l’argine del fiume. L’Arno si arricchisce di un nuovo tratto percorribile sotto il lungarno della Zecca Vecchia. Sarà compreso tra il Ponte San Niccolò e il Ponte alle Grazie. Ieri l’assessore all’ambiente Cecilia Del Re, accompagnata dal presidente del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno Marco Bottino, ha compiuto un sopralluogo sul cantiere che in questi giorni sta conducendo le operazioni di ripristino del tratto.
Il nuovo passaggio servirà per compiere una passeggiata rilassante con uno sguardo sulla città da un punto di vista sicuramente inedito, ma potrà essere utilizzato anche dai mezzi operativi e di sicurezza. “Questo nuovo intervento di recupero realizzato dal Consorzio di Bonifica – spiega Del Re – arriva dopo il completamento della messa in sicurezza del tratto finale del Mensola che confluisce in Arno, i nuovi accessi e percorribilità sugli argini in sponda sinistra tra Argingrosso e Fonderia e le opere su parapetti e sponda del lungarno Corsini. In questo modo si continua a riqualificare e rilanciare la vivibilità del fiume, arginando il rischio idraulico e confermando quanto questi investimenti siano importanti per il nostro territorio e la sicurezza dei cittadini, anche nell’ottica di promuovere una mobilità sostenibile”.
L’operazione consiste nella riqualificazione del lato destro della pescaia di San Niccolò con massi in scogliera e del punto di immissione dello scolmatore fognario nel fiume Arno proprio sotto Piazza dei Cavalleggeri e la Biblioteca Nazionale per un valore complessivo di circa 45 mila euro. “Solo qualche settimana fa – aggiunge Bottino – il Consorzio ha lavorato anche al ripristino di tutto il tracciato in sponda sinistra sotto Lungarno Torrigiani, che dal Terzo Giardino porta fin sotto il Ponte Vecchio, e così tratto dopo tratto, in pochi anni, insieme con Regione e Comune, stiamo totalmente riqualificando le sponde, i muri e le percorrenze a filo d’acqua del tratto urbano del nostro fiume: un’operazione di manutenzione complessiva che non si vedeva ormai dagli anni del dopo alluvione”.