50 opere del maestro livornese, allievo di Fattori e ammirato da Modigliani, fanno conoscere un grande protagonista artistico del secolo scorso che legò il suo nome al movimento sviluppatosi intorno a Margherita Sarfatti
Palazzo Medici Riccardi ospita la mostra “Oscar Ghiglia. Gli anni di Novecento”, a cura di Leonardo Ghiglia, Lucia Mannini e Stefano Zampieri. Promossa da Città Metropolitana di Firenze e organizzata da MUS.E in collaborazione con l’Istituto Matteucci di Viareggio, l’esposizione offre al pubblico la possibilità di conoscere e apprezzare le opere di un grande artista del Novecento italiano di radice eminentemente toscana, eppure profondamente legato alle vicende artistiche europee del suo tempo.
Oggi 6 aprile, dalle 15 alle 18, la mostra sarà inaugurata con un apertura gratuita alla cittadinanza esclusivamente previa prenotazione. Scrivendo oggi all’indirizzo mail info@palazzomediciriccardi.it sarà possibile visitare in anteprima assoluta l’esposizione, che aprirà ufficialmente giovedì 7 aprile e durerà fino al 13 settembre prossimo.
Oscar Ghiglia (1876-1945), nasce e cresce a Livorno, scegliendo Firenze come città di sviluppo artistico. Con lo sguardo fermo sugli insegnamenti di Giovanni Fattori e il pennello pronto ad accogliere le novità d’Oltralpe – prima fra tutte la pittura di Cézanne – l’artista matura una qualità pittorica altissima, quasi eletta, che in mostra è esemplarmente rappresentata dalla sua ricca produzione durante gli anni di Novecento, il movimento artistico sviluppatosi intorno alla figura di Margherita Sarfatti in nome di un “ritorno all’ordine” che Ghiglia interpreta in chiave assolutamente personale. L’opera di Ghiglia conosce una riscoperta a partire dagli anni Sessanta e Settanta del Novecento, che prosegue nei decenni successivi e che conosce un particolare rilievo con le due mostre a lui dedicate nel 1996 a Livorno e a Prato e con una più recente esposizione tenutasi a Viareggio nel 2018: basti ricordare La modella (1928-29), assunta a icona di questa mostra, a fianco dei meravigliosi accordi compositivi, cromatici e poetici sviluppati dal pittore nelle sue nature morte e nei suoi ritratti.
L’esposizione propone oltre cinquanta opere dell’artista, provenienti da prestigiose collezioni private, tra le quali l’Istituto Matteucci, e da importanti musei pubblici presentate secondo una narrazione che intreccia temi e cronologie: la prima sala, che si apre con il suo Autoritratto del 1920, è dedicata agli anni della prima maturità dell’artista, quando il pittore, abbandonando poco a poco la via sperimentale della stagione precedente, comincia a declinare i toni di un diffuso “ritorno all’ordine” in chiave del tutto originale e si impone come sublime costruttore di splendide nature morte: fra queste la modernissima Alzata con arance del 1915-1916o gli Iris del 1921. Nella seconda sala l’accento è posto sulla profonda classicità che permea l’opera di Ghiglia, declinata in forma sintetica, luminosa e salda al tempo stesso, mentre nella terza sala è offerto uno sguardo sul nudo femminile, in dialogo con un disegno di medesimo soggetto dell’amico Amedeo Modigliani. Le ultime due sale aprono invece, anche grazie a un allestimento particolarmente evocativo firmato da Luigi Cupellini, al “realismo magico” intorno a cui si raccolgono tanti artisti negli anni Venti e che permea in tono del tutto originale l’opera di Ghiglia.
Per Letizia Perini, consigliera metropolitana con delega alla Cultura, “con la mostra dedicata a Oscar Ghiglia intendiamo offrire al pubblico sempre più numeroso di residenti e turisti che frequenta Palazzo Medici Riccardi un evento espositivo di qualità che ripercorre le vicende artistiche di un pittore rappresentativo del primo Novecento toscano. L’alternanza di una mostra legata all’essenza e alla storia del Palazzo, come è stata quella dedicata a Benozzo Gozzoli da poco conclusa, con una che offra materiale vivo e spunti di riflessione significativi agli appassionati di pittura di tutto il mondo, è l’obiettivo che vogliamo continuare a perseguire nei prossimi anni”.
Durante il periodo espositivo sono in programma visite guidate specifiche per giovani e adulti (tutti i sabati e le domeniche ore 16.30), atelier di pittura per le famiglie(tutte le domeniche alle 10), oltre a incontri di approfondimento sul pensiero e sull’opera del pittore, visite e attività per le scuole (didattica@musefirenze.it.). Orari: tutti i giorni 9-19 escluso il mercoledì, ultimo ingresso alle 18. Interi 10 euro, ridotti 6 euro. Nelle domeniche 24 aprile, 8 e 22 maggio, 12 e 16 giugno, 10 e 24 luglio, 7 e 21 agosto e 11 settembre, sempre alle h. 16.30, i soci Unicoop potranno partecipare alle visite gratuitamente.
“Lo straordinario itinerario creativo di Oscar Ghiglia attraversa la prima metà del Novecento seguendo il pulsare degli eventi della storia, lungo le rotte di una pittura di grande fascino e originalità. Un percorso di quasi cinquant’anni durante i quali s’avvicendano diverse stagioni creative, e con esse i colori, la luce, la lunghezza delle ombre di un artista dal carattere difficile, avverso alla vita pubblica e al mondo delle esposizioni” affermano i curatori Ghiglia, Mannini, Zampieri.