Il riconoscimento per il suo impegno a favore delle donne e dei diritti umani che l’ha portata a essere imprigionata nel suo Paese. L’onorificenza è stata consegnata dal sindaco Nardella all’attivista del Movimento donne iraniane Sabri Najafi
Chiavi della città di Firenze a Nasrin Sotoudeh, avvocatessa e attivista iraniana militante per i diritti umani. A consegnarle per suo nome all’attivista del Movimento donne iraniane Sabri Najafi, delegata dall’avvocatessa Sotoudeh, è stato il sindaco Dario Nardella in una cerimonia tenutasi nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio alla presenza tra gli altri dell presidente del Consiglio comunale Luca Milani, del presidente dell’Ordine degli avvocati Giampiero Cassi, della presidente e fondatrice dell’associazione Human Gabriella Gaglio, della presidente del Comitato Pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Firenze Sibilla Santoni.
Nasrin Sotoudeh, uscita con un permesso temporaneo, per le sue precarie condizioni di salute, dalla prigione femminile in cui è detenuta da due anni con accuse di spionaggio e propaganda contro lo Stato, ha partecipato alla cerimonia con un contributo audio. “La prima notizia appresa subito dopo la mia liberazione temporanea – ha detto – è stata il conferimento delle chiavi della città dal comune di Firenze. Ringrazio il sindaco Nardella e il presidente del consiglio comunale Milani. Mi sembra appropriato ribadire in questa sede che Firenze è la città che ha fatto il primo passo verso l’eliminazione della pena di morte. Vorrei ricordare anche Cesare Beccaria: da lui si impara molto e si comprende quanto sia pericoloso esprimere le proprie idee. Mi auguro che un giorno il nostro sogno per cui lottiamo si trasformi nella meravigliosa notizia dell’eliminazione della pena di morte in tutto il mondo. Speriamo che quel giorno arrivi presto”.
Queste le motivazioni del riconoscimento: “A Nasrin, avvocatessa iraniana, attivista per i diritti umani, che non si è inchinata davanti alle intimidazioni e, a costo della propria vita, si è battuta con coraggio contro la pena di morte e per i diritti delle donne, divenendo un vessillo universale di libertà, in difesa dei principi di uguaglianza, democrazia, giustizia, valori fondanti della città di Firenze”.
Il conferimento delle Chiavi della Città è avvenuto in seguito a una mozione presentata dal gruppo Pd in Consiglio e approvata che ricordava l’impegno di Sotoudeh a favore del rispetto dei diritti umani e contro la pena di morte.
“Parlare di libertà – ha sottolineato il sindaco Dario Nardella – oggi ha un significato ancora più particolare. C’è un filo rosso che ci lega a Nasrin Sotoudeh e sono gli ideali di libertà, uguaglianza, democrazia e giustizia sociale per cui lei ha sempre lottato a costo della propria vita, mettendo davanti ad essa quegli ideali e quei valori. Libertà è un’idea potentissima, ne parla Dante Alighieri nel primo Canto del Purgatorio. È una parola bellissima e impegnativa, una parola molto amata, ma anche contesa e minacciata. Alcuni regimi, anche quelli formalmente democratici, non riconoscono ancora libertà fondamentali, come quella di espressione, e per questo incarcerano giornalisti e intellettuali. La libertà fa paura e ce lo ha mostrato in modo netto l’esperienza di Nasrin Sotoudeh. In questo momento Firenze affida nelle mani di Nasrin Sotoudeh la propria forza simbolica e il proprio testimone”.
Nardella ha concluso auspicando che il rilascio temporaneo dell’attivista iraniana possa presto diventare definitivo. “Useremo tutti i nostri canali legittimi istituzionali verso il governo iraniano, verso le città iraniane con cui Firenze ha rapporti di amicizia, di stima e collaborazione reciproca – ha aggiunto – e useremo tutta la nostra forza istituzionale per ottenere questo risultato per Nasrin Sotoudeh, per tutte le donne iraniane, per tutte le donne del mondo, per tutti gli avvocati del mondo. Noi siamo con lei e con chi lotta per difendere i diritti umani fondamentali”.