L’apertura a tempo della cassa, non gestibile dal personale dell’istituto di credito, aveva mandato all’aria il colpo e il 46enne, già noto alle forze dell’ordine, era fuggito poco prima dell’arrivo dei Carabinieri
Ai primi di luglio aveva tentato di rapinare la filiale del Monte dei Paschi di Siena in via Scialoja, non riuscendoci. Adesso, al termine di una serrata attività investigativa durata un mese esatto, i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 46enne originario di Napoli, già noto alle forze dell’ordine. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Firenze su richiesta della locale Procura della Repubblica. Secondo quanto ricostruito dai militari, l’uomo con cappellino e mascherina FFP2, sarebbe entrato in banca affermando di avere un appuntamento con il Direttore della Filiale. Raggiunto quest’ultimo nel suo ufficio, lo avrebbe poi minacciato con un taglierino costringendolo ad ordinare ad un’impiegata di riempire e consegnare all’indagato un sacchetto con tutti i valori in quel momento presenti in filiale. Raggiunta poi la cassa l’uomo, dopo varie insistenze e minacce, avrebbe constatato che la cassa era munita di apertura temporizzata, non gestibile dal personale di filiale e programmata per aprirsi solo dopo 30 minuti dall’inserimento del codice e della chiave. Considerato il trascorrere del tempo e la possibilità di essere arrestato in flagranza, il 46enne si sarebbe dileguato, fuggendo a piedi attraverso una porta antipanico prima dell’arrivo delle pattuglie di Carabinieri.
Fondamentale, nelle indagini svolte dai Carabinieri della Stazione Campo Marte, è risultata l’analisi della videosorveglianza ed il rinvenimento del sacchetto impugnato dall’indagato, che sarebbe dovuto servire a mettere dentro il bottino, dal quale sono state estratte le impronte digitali. L’ordinanza è stata eseguito al carcere della Dozza di Bologna dove era già detenuto per un altro reato. Il procedimento penale nei suoi confronti è tuttora pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità sarà vagliata nel corso del successivo processo.