Il conferimento al regista Oscar nel 1992 con Mediterraneo avverrà sabato 29 giugno al teatro Romano alla presenza di uno dei suoi attori più amati: Fabrizio Bentivoglio. A seguire sarà proiettato “Tutto il mio folle amore”
Andrà al regista Gabriele Salvatores, Oscar come miglior film straniero con Mediterraneo nel 1992, il Premio Fiesole ai Maestri del Cinema. La serata di premiazione si svolgerà sabato 29 giugno al Teatro Romano (Largo Fernando Farulli, 1) con ingresso gratuito. Si aprirà alle 20.45 con un incontro con Salvatores e la presentazione del volume monografico, dal titolo “La realtà immaginata. Il cinema di Gabriele Salvatores” a cura di Paola Casella con i contributi dei soci del Sncci, per le Edizioni ETS di Pisa. Ospite speciale della serata l’attore Fabrizio Bentivoglio che ha lavorato con Salvatores in sette film: Marrakech Express (1989); Turné, (1990); Puerto Escondido (1992); Denti (2000); Happy Family (2010); Il ragazzo invisibile (2014) e il recente Il ritorno di Casanova (2023).
La cerimonia di premiazione si terrà alle 22 e a seguire sarà proiettato il film Tutto il mio folle amore, del 2019, che vede protagonista Claudio Santamaria. Salvatores si aggiungerà così alla lunga lista dei premiati che ha annoverato fra gli altri Liliana Cavani, Mario Martone, Paolo Sorrentino, Dario Argento, Giuseppe Tornatore, Toni Servillo e Nanni Moretti. E tra i grandi del passato Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, Orson Welles, Stanley Kubrick, Ingmar Bergman, Wim Wenders, Theo Angelopoulos, Marco Bellocchio, Ken Loach.
“È un grande onore – ha detto emozionata Cristina Scaletti, neo sindaco di Fiesole alla sua prima uscita ufficiale – per me essere qui oggi. La soddisfazione è ancora maggiore se penso che il primo impegno da Sindaco della mia città sia proprio legato al Premio Fiesole ai Maestri del Cinema, punta di diamante della vita e della programmazione culturale fiesolana, appuntamento conosciuto e riconosciuto a livello internazionale. Fiesole è culla di civiltà antiche ma ha dimostrato di saper essere anche luogo di sperimentazione e di innovazione, proprio dal punto di vista della promozione culturale. In quest’ottica, sono felice che il Premio vada a un Maestro del cinema come Gabriele Salvatores, attento osservatore della società e immaginifico narratore capace di sperimentare sempre generi diversi, creando, ogni volta, film che sono entrati nell’immaginario di ciascuno di noi. Un ricordo all’amico Claudio Carabba, che tanto ha fatto per questo Premio e per il cinema in Italia”.
L’evento, in collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani Gruppo Toscano e la Fondazione Sistema Toscana, per la direzione artistica di Simone Emiliani, sarà accompagnato da una retrospettiva dei film del regista che si terrà nell’arena estiva di Apriti Cinema agli Uffizi di Firenze. Il 27 giugno sarà proiettato Mediterraneo, poi giovedì 4 luglio sarà la volta di Nirvana, film del 1997 che, con le sue atmosfere cyberpunk, segna l’inizio di un periodo di sperimentazione narrativa del regista. La pellicola diventa, oltre al maggiore successo commerciale del regista, il film italiano di fantascienza più premiato dal pubblico che gli varrà il premio Urania Argento alla carriera nel 2013. Giovedì 11 luglio è in programma Turné del 1990 (ore 21.45). L’omaggio proseguirà martedì 6 agosto al Teatro Romano di Fiesole con la proiezione di Sud del 1993 e Educazione Siberiana del 2013, tratto dall’omonimo romanzo di Nicolai Lilin, in programma martedì 20 agosto (ore 21.15).
“Salvatores – ha aggiunto Simone Emiliani, direttore artistico del premio – in circa 40 anni di carriera ha mantenuto uno sguardo estremamente riconoscibile anche se ha spaziato tra più generi dal film on the road, al fantasy, al thriller, alla commedia contaminandoli anche con il noir, il dramma, il giallo e tracce di western. E’ sempre stato aperto a nuove sfide sia da un punto di vista narrativo ma anche stilistico. Ha diretto alcuni dei più importanti attori del cinema italiano costruendogli addosso dei personaggi che sono stati anche tra quelli più riconoscibili della loro filmografia e con alcuni di loro c’è stata una collaborazione così frequente tanto da creare una specie di ‘famiglia cinematografica’. Oltre al legame con la tradizione, tra cui la commedia all’italiana, il suo cinema ha anche un respiro internazionale come ha dimostrato il Premio Oscar a Mediterraneo. La sua opera però non sembra legata al passato ma continua a guardare verso il futuro, sempre con l’entusiasmo e la curiosità dei primi anni Ottanta quando è iniziato il suo viaggio cinematografico”.
Per Marco Luceri, coordinatore del Sncci Gruppo Toscano, infine : “Il percorso autoriale di Salvatores è un caso più unico che raro, perché il regista non ha mai rinunciato a sperimentare le innumerevoli possibilità del linguaggio cinematografico, spaziando tra i generi, guardando ad altri modi artistici (in particolare il teatro e la letteratura) e cercando di intercettare nuovi pubblici. Tutto questo riuscendo a conservare una purezza di sguardo verso la realtà sociale, politica e culturale del nostro Paese e più in generale del presente, che ha fatto dei suoi film degli originali strumenti per interpretare i molteplici e repentini cambiamenti del nostro tempo”.