Assieme alla madre sarà iscritto in via Del Leone dove abitualmente vengono registrati i senza dimora. Sinistra progetto Comune: “Un bambino di due anni tornerà a esistere per il proprio comune”
Il bimbo di due anni e la madre cancellati dall’anagrafe perché abitavano col padre in un alloggio popolare occupato senza titolo dall’uomo pur versando regolarmente l’affitto, avranno nuovamente una residenza e torneranno in questo modo ad essere “visibili” potendo contare anche sull’assistenza sanitaria, godere di contributi se spettanti e soprattutto far tornare all’asilo il piccolo che ne era stato estromesso.
Saranno iscritti entrambi in via del Leone dove abitualmente vengono registrati i senza dimora. La notizia positiva è arrivata questo pomeriggio durante la riunione in video conferenza del Consiglio a seguito di una nuova domanda di attualità di Sinistra Progetto Comune che lamentava dopo circa un mese dalla prima richiesta di intervento la mancanza di uno sblocco positivo dell’intera vicenda.
“Una situazione molto complessa – ha detto in aula il neo assessore Titta Meucci che fra le sue tante deleghe ha anche quella all’anagrafe – in cui è stato necessario contemperare da una parte all’esigenza di un bambino di due anni che potrebbe avere, a termini di ordinamento, un grave pregiudizio dal punto di vista assistenziale, sanitario: dall’altra dover risolvere questa questione di emergenza sociale con degli strumenti che per loro natura sono i più formali del nostro ordinamento. La soluzione trovata, che desse tutela con strumenti giuridici inattaccabili, vede ora la partenza del necessario iter burocratico. Il dirigente ha già firmato l’atto, il bambino con la madre sarà iscritto in via del Leone. Sono veramente contenta di aver potuto dare la soluzione a un tema francamente così spinoso”.
Assieme alla collega al welfare Sara Funaro, già autrice nel 2016 della delibera di istituzione dell’anagrafe dei senza dimora, Meucci si ripropone di mettersi direttamente in contatto col nuovo prefetto Alessandra Guidi “perché solo insieme alle autorità statali, si potrà veramente arrivare alla definizione di regole meno ambigue su una materia così importante per la nostra comunità”.
Soddisfazione è stata espressa da Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (SpC): “Meucci ci ha detto che su questa strada intende aprire un confronto con tutta la Giunta e la nuova Prefetta. Da oltre un anno abbiamo recuperato l’impegno della sinistra di opposizione e di tutto il Consiglio comunale sul tema delle iscrizioni anagrafiche e quindi della residenza: un diritto costituzionale inattaccabile che viene però messo in discussione da alcune norme che devono essere superate. Chiediamo quindi che le commissioni siano coinvolte e informate. Sappiamo che se non fosse stato un bambino di due anni e che se non ci fossimo interessati della vicenda le cose sarebbero andate diversamente. Ringraziamo nuovamente gli uffici e il dirigente, così come il nuovo assessore: il tema politico tuttavia non è ancora risolto. Un bambino di due anni tornerà ad esistere per il suo Comune ma la questione sociale resta aperta”.