Assessore alla cultura con Bargellini durante l’alluvione, parlamentare Dc, presidente della Fondazione CR. Ma soprattutto uomo mite innamorato dell’arte, della cultura e della famiglia. A Edoardo Speranza presto verrà intitolato un luogo pubblico. Il ricordo della figlia Camilla
Firenze avrà presto un luogo pubblico intitolato a Edoardo Speranza, importantissima figura di riferimento politico e culturale, già consigliere comunale a fianco del sindaco Santo Giorgio La Pira, parlamentare Dc, cinque volte sottosegretario in altrettanti Governi e da ultimo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio.
Lo ha deciso la Giunta approvando la delibera di indirizzo per l’individuazione del luogo presentata dall’assessore alla toponomastica Alessandro Martini. “Si tratta del primo passo della procedura – spiega – ma la strada è tracciata. Presto Firenze avrà un luogo dedicato a una figura davvero rilevante e strettamente legata alla nostra città, in particolare alla sua cultura e alla sua arte e molto attivo anche nel mondo della solidarietà”.
Scomparso nel 2014 a 85 anni di età, Speranza era avvocato dalla forte passione politica. Fu assessore alla cultura nella Giunta guidata da Piero Bargellini durante i difficilissimi e tragici giorni dell’alluvione nel 1966. Poi il salto a Roma dove ebbe modo di mostrare le sue grandi doti di umanità e di solidarietà.
“La mia famiglia è lieta e grata all’Assessore Alessandro Martini e al Comune di Firenze del riconocimento che la città di Firenze ha deciso di tributare a nostro Padre – racconta commossa la figlia Camilla -. Gentiluomo di nascita e di costumi, profondamente innamorato di Firenze, nostro Padre era un combattente mite per il bene delle persone. Forse apparteneva più alla gente che ai suoi familiari. Ci ha educato al Bello e ci ha insegnato l’amore verso Dio, per la Famiglia, per lo studio, per il lavoro indefesso, per l’arte, per la Cultura, per la campagna e per i libri, che amava leggere e fare pubblicare. Era un uomo di Fede, profondamente innamorato della Mamma, dei suoi due figli, dei suoi sei nipoti e delle sue tre sorelle. Papà ha dato alla Cultura la massima importanza, valorizzando tutto quanto di bello è raccolto in un convento, in una Chiesa, in un museo, in una villa, in un giardino, in una esposizione d’arte, in città o in periferia. Ha aiutato tante famiglie e ha fatto del bene a Firenze e in Italia e nel mondo con onestà e intuito, portando sempre Firenze nel cuore”.
Che poi aggiunge: “Era uno statista, un uomo onesto, equilibrato e generoso, che si è speso per gli altri. Credeva molto nelle figure femminili e riconosceva l’intelligenza delle donne, cui ha sempre affidato compiti di rilievo durante i suoi sessanta anni di attività forense, politica, finanziaria e culturale. Come ha ricordato il Vescovo ausiliario al funerale: ‘Edoardo Speranza era un uomo che serviva la politica, non se ne serviva‘. Nostro Padre a sei anni dalla scomparsa merita un grande riconoscimento e un luogo idoneo nella sua Firenze. Confido che mio fratello ed io sapremo portare avanti il suo nome e i suoi valori, ora che ci protegge insieme alla mamma dall’alto dei cieli”.
Finita l’esperienza romana Speranza prese la guida di Findomestic e nel 1993 entrò nel consiglio Amministrazione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Nel 2004 divenne presidente della Fondazione CR, incarico che mantenne fino al 2009 quando fu costretto a lasciare per motivi di salute rimanendo però presidente onorario fino alla sua scomparsa. “Siamo grati a tutta la Giunta – dice il Presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori – per avere deciso di intitolare un luogo pubblico a una personalità che ha segnato un periodo significativo della storia civile, politica e culturale della nostra città. Ma lo leggiamo anche come un riconoscimento a quell’idea di Fondazione intesa come organo propulsore e sostenitore delle migliori istanze del territorio che il Presidente Speranza ha saputo imprimerle negli anni in cui ne è stato alla guida e che noi intendiamo proseguire con lo stesso spirito e la stessa passione morale e civile’’.