Firmato oggi l’accordo tra la Regione e le organizzazione sindacali Fimp e Simpef. I test potranno essere effettuati nello studio medico. Oggi 2.507 nuovi contagi e 53 decessi
Anche i pediatri di famiglia potranno eseguire i tamponi rapidi antigenici. Dopo gli accordi sottoscritti con i medici di medicina regionale, oggi la firma in Regione della nuova intesa con le organizzazione sindacali Fimp e Simpef per potenziare e rafforzare ulteriormente la risposta dell’assistenza territoriale e contrastare la trasmissione del Covid. “Il coinvolgimento dei pediatri – dice l’assessore alla sanità, Simone Bezzini è funzionale al potenziamento delle attività di indagine epidemiologica tramite l’accertamento diagnostico per evitare eventuali focolai, isolare i casi positivi al Covid e avviare subito il tracciamento dei loro contatti stretti. L’attuale contesto emergenziale e l’evoluzione dello scenario epidemico richiedono l’impegno di tutti”.
I pediatri di famiglia potranno effettuare i tamponi antigenici rapidi o di altro test di sovrapponibile capacità diagnostica, nel proprio studio dandone comunicazione alla Asl. Il test è rivolto ai contatti stretti asintomatici, individuati dal pediatra di libera scelta oppure individuati e segnalati dal Dipartimento di Prevenzione in attesa di tampone rapido, oppure ai casi sospetti che il pediatra si trovi a dover visitare e decida di sottoporre a test rapido. Fatto il tampone il pediatra registrerà la prestazione e il risultato ottenuto sui sistemi informativi regionali. Se l’esito sarà positivo ne darà comunicazione al servizio di Sanità pubblica o alla Prevenzione della propria Asl raccomandando l’isolamento domiciliare fiduciario in attesa poi del tampone molecolare di conferma. Se è invece negativo rilascerà l’attestazione di negatività al paziente.
“Ci siamo resi disponibili, perché comprendiamo la criticità del momento e l’importanza di dare il nostro contributo – commentano Valdo Flori (Fimp) e Silvia Petralli (Simpef) -. I pediatri sono, e sempre saranno, accanto ai bambini e alle loro famiglie e faranno tutto ciò che è nelle loro possibilità per la durata dell’emergenza, sempre garantendo la massima sicurezza nello svolgimento della propria attività”.
La curva dei contagi però in Toscana continua a salire. Oggi i nuovi positivi sono 2.507 in più rispetto a ieri (+3,7%) e portano il numero totale dei casi a 69.920 da quando è iniziata l’epidemia. I guariti raggiungono quota 20.319 (+4,5%), ma rimane purtroppo alto il numero dei decessi che si devono registrare. Sono infatti 53, 29 uomini e 24 donne con un’età media di 81,8 anni: 16 a Firenze, 1 a Prato, 4 a Pistoia, 2 a Massa Carrara, 6 a Lucca, 6 a Pisa, 2 a Livorno, 5 a Arezzo, 8 a Siena, 3 a Grosseto. I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.259.794, 17.821 in più rispetto a ieri.
Gli attualmente positivi sono oggi 47.900, +3,4% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.874 (50 in più rispetto a ieri), di cui 246 in terapia intensiva (4 in più). Sono 20.488 i casi complessivi ad oggi a Firenze (626 in più rispetto a ieri), 6.030 a Prato (170 in più), 5.735 a Pistoia (207 in più), 3.721 a Massa (51 in più), 6.585 a Lucca (257 in più), 9.753 a Pisa (640 in più), 5.050 a Livorno (159 in più), 6.832 ad Arezzo (210 in più), 2.958 a Siena (85 in più), 2.213 a Grosseto (102 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.
La Toscana è ancora al 7° posto in Italia come numerosità di casi con circa 1.875 casi per 100.000 abitanti. Complessivamente 46.026 persone sono in isolamento a casa (1.536 in più rispetto a ieri, più 3,5%), Sono 40.112 (1.343 in più rispetto a ieri, più 3,5%) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate. Le persone ricoverate nei posti letto COVID oggi sono 1.874 (50 in più rispetto a ieri, più 2,7%), 246 in terapia intensiva (4 in più rispetto a ieri, più 1,7%). Sono infine 1.701 dall’inizio dell’epidemia le persone che non ce l’hanno fatta.