La collaborazione fra la pinacoteca fiorentina e il comune emiliano romagnolo per i 700 anni dalla morte del Sommo Poerta, prevede anche il deposito a lungo periodo di opere dedicate alla figura dell’Alighieri
Un dipinto a olio su tela di Annibale Gatti: e poi ancora la Pala di Badia di Giotto e San Francesco nell’atto di ricevere le stimmate del Maestro della Croce 454. Sono i tre dipinti custoditi agli Uffizi che saranno i protagonisti di Dante nell’arte dell’Ottocento. Un’esposizione degli Uffizi a Ravenna, il progetto nato dalla stretta collaborazione tra il comune romagnolo e la pinacoteca fiorentina nell’ambito delle iniziative per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.
Il protocollo d’intesa, firmato dal sindaco di Ravenna Michele De Pescale e dal Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, prevede prestiti prestigiosi per la mostra ‘Dante. Gli occhi e la mente. Le Arti al tempo dell’esilio’ e un nucleo di opere ottocentesche dedicate alla figura dell’Alighieri, da esporre a Ravenna in deposito a lungo periodo, come parte integrante del progetto Casa Dante. Inoltre ogni anno, in concomitanza con l’annuale cerimonia del dono dell’olio da parte della città di Firenze, gli Uffizi presteranno alla città di Ravenna un’opera a tema dantesco.
“Inauguriamo con un’opera di assoluto prestigio e di grande profondità – commenta De Pascale – il percorso di collaborazione con le Gallerie degli Uffizi nel nome del Sommo Poeta. Con questo prestito diamo inizio ad un progetto pluriennale che permetterà a cittadini e visitatori, non solo durante le celebrazioni del 700° anniversario della morte ma negli anni a venire, di essere partecipi di un percorso culturale di altissimo livello. Ringrazio il direttore Schmidt per la sua visione e generosità che ci ha permesso di concretizzare il profondo e significativo legame tra due città, Ravenna e Firenze, unite nel celebrare il Padre della lingua italiana”.
La prima opera ad aprire il percorso espositivo è Dante in esilio di Annibale Gatti che da ieri rimarrà in mostra fino al 5 settembre 2021 nei chiostri francescani, limitrofi alla Tomba dell’autore della Divina Commedia. Nel quadro il poeta è ritratto in un momento di intima riflessione, in compagnia del figlio, nella pineta di Classe, citata da Dante nel Purgatorio e luogo a lui caro, qui ricordato anche attraverso l’esposizione di una selezione di fotografie storiche provenienti dal Fondo “Corrado Ricci” della Biblioteca Classense. Seguiranno poi la Pala di Badia di Giotto e San Francesco nell’atto di ricevere le stimmate del Maestro della Croce 454 per la mostra a cura di Massimo Medica ‘Dante gli occhi e la mente. Le arti al tempo dell’esilio’, in programma negli spazi della Chiesa di San Romualdo a Ravenna dal 6 marzo al 4 luglio 2021.
In concomitanza poi con la cerimonia dell’offerta dell’olio e riaccensione della lampada della tomba di Dante che si tiene a Ravenna ogni anno la seconda domenica di settembre, è previsto il deposito a lungo termine di alcuni dipinti a soggetto dantesco. Aggiunge Schmidt: “Nell’immaginario dell’Ottocento la pineta di Classe era un luogo da tutti considerato molto più simbolicamente dantesco della Tomba del Sommo Poeta. Ora Gallerie degli Uffizi e Comune di Ravenna, insieme, portano un iconico capolavoro ottocentesco forlivese nel cuore di Ravenna, proprio accanto alla Tomba appena restaurata oggi luogo per eccellenza della memoria dell’Alighieri”.