Distrutta parte della staccionata e una panchina, danneggiato anche il vaso antico. Sabato la commemorazione del magistrato che guidò il pool antimafia a Palermo con Giovanni Falcone
Hanno distrutto parte della staccionata e una panchina, oltre al vaso antico presente nell’area verde. Il giardino di Lungarno del tempio intitolato alla memoria del giudice Antonino Caponnetto, capo del pool antimafia di Palermo dal 1984 al 1990 accanto a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Gioacchino Natoli, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta, è stato di nuovo preso di mira dai vandali. La vigliacca spedizione è avvenuta stanotte: la Polizia municipale, che rivolge un appello a chi abbia visto qualcosa a comunicare ogni informazione utile per individuare i responsabili, ha provveduto questa mattina a mettere in sicurezza l’area facendo immediatamente scattare la denuncia contro ignoti.
Immediata e fortissima la condanna del gesto da parte degli assessori al decoro urbano Alessia Bettini e alla memoria e legalità Alessandro Martini i quali parlano di “un atto grave che causa danni al patrimonio di tutti e vanifica lavoro e impiego di risorse pubbliche, avvenuto oltretutto in un luogo che onora la memoria dello storico capo del pool antimafia”.
Non è la prima volta che il giardino Caponnetto viene preso di mira dai teppisti, sempre a danno di panchine e staccionata. Ma questa volta la vile azione perpetrata dai devastatori è accaduta proprio in concomitanza con la commemorazione in programma sabato 7 settembre alle 17 per ricordare i 100 anni dalla nascita del magistrato divenuto uno dei simboli della lotta contro la mafia e il crimine organizzato.