1 milione e 220 mila euro di interventi nell’estate per adeguare gli istituti alle nuove norme anti Covid e consentire la ripresa dell’attività didattica in tutta sicurezza. Nardella: “Scuola patrimonio umano, senza collaborazione non riparte”
Si parte con gli asili nido, il 7 settembre. Poi, seguendo le disposizioni a livello nazionale, il 14 toccherà a scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Firenze si prepara alla ripartenza dell’attività didattica in tutta sicurezza e rispettando rigorosamente le norme anti Covid varate dal romano “Comitato degli Esperti”.
Con una novità: quattro parrocchie cittadine, San Gervasio e Protasio a Campo di Marte, San Francesco in Piazza Savonarola, la Sacra Famiglia dei Salesiani in via Gioberti e Santa Caterina a Coverciano, ospiteranno temporaneamente alcune classi delle superiori per un totale di circa 500 studenti in attesa che i loro istituti vengano adeguati alle nuove norme di sicurezza imposte dalla pandemia. In più tre classi della Carducci (quelle che già tengono laboratori teatrali) si sposteranno alla Pergola e ci resteranno fino a novembre quando passeranno in un edificio attiguo di proprietà della Regione preso in affitto dal Comune.
A parte la Carducci, assicurano da Palazzo Vecchio, tutte le 82 scuole primarie e secondarie di primo grado saranno pronte per il 14 settembre. Di queste 38 sono state interessate da lavori di adeguamento Covid-19: 153 aule sono state sottoposte a interventi di messa a norma, 819 è il numero dei banchi e sedie richiesti dei quali 384 consegnati e 435 in consegna. “Senza la collaborazione di tutti – ha spiegato il sindaco Nardella durante la presentazione dei lavori svolti in estate negli edifici scolastici cittadini – la scuola non riparte. Non ne va dell’immagine del nostro Paese, ma del futuro della scuola stessa. La scuola è una realtà viva, un patrimonio umano e invece la trattiamo come la Nazionale di calcio: diamo consigli, siamo tutti allenatori”.
Le risorse investite ammontano a 1 milione e 220mila euro provenienti da fondi Pos Fesr e dal Decreto Rilancio per l’edilizia scolastica. Saranno utilizzati più punti di entrata e di uscita dagli istituti per quelle strutture che ne dispongono assieme al criterio degli ingressi scaglionati per evitare assembramenti di alunni ed accompagnatori. Tanto che, ha ricordato l’assessore all’istruzione Sara Funaro, è stato richiesto di assumere 41 persone in più. “Questo quadro generale – ha aggiunto – non è un punto di arrivo ma di partenza, anzi di ripartenza, da quelli che sono i valori fondanti della scuola. La priorità assoluta era che tutti i bambini potessero rientrare in sicurezza”.
Quanto al servizio di scuolabus l’idea di Palazzo Vecchio è di favorire ancora di più l’utilizzo del pedibus per le scuole che si trovano a meno di un chilometro dalla abitazione degli studenti. Per quelle oltre il chilometro i pulmini dovranno inevitabilmente fare più viaggi. Il 14 settembre partirà anche il servizio di refezione scolastica: su turni e in alcuni plessi, dove necessario, con il pasto in classe. Il ricorso alle monoporzioni dovrà essere considerato come eccezionale e residuale. Per quanto riguarda infine le supplenze il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Ernesto Pellecchia ha assicurato che “tutti i supplenti saranno in cattedra il 14”.