A margine della presentazione sulla ripartenza dell’attività didattica nelle scuole fiorentine, l’appello del Cardinale a “vivere l’emergenza pandemia per aggredire l’emergenza educativa”. San Gervasio e Protasio, San Francesco, la Sacra Famiglia e Santa Caterina a Coverciano ospiteranno classi delle superiori
“Vivere l’emergenza Covid per aggredire l’altro problema più grave rappresentato dall’emergenza educazione”. A margine della presentazione questa mattina delle misure e delle attività previste dal Comune per favorire il rientro nelle scuole in tutta sicurezza, arriva il pressante appello dell’Arcivescovo di Firenze, Cardinal Giuseppe Betori, affinché la pandemia da Coronavirus sia anche l’occasione per ripensare concretamente, a cominciare dalle famiglie, a quello che è il “dovere educativo verso le nuove generazioni”.
E per rendere più chiaro il suo messaggio l’Arcivescovo ricorre a un paragone fortemente evocativo. “Noi – spiega – abbiamo messo un po’ troppo da parte l’attenzione che abbiamo verso i nostri giovani. Tante cose ci preoccupano in questa società, dal Pil in poi che continuiamo a misurare tutti i giorni. Ma c’è un Pil educativo sempre più in discesa e lo vediamo anche nei comportamenti poco attenti da parte delle nuove generazioni di questi giorni. La sensazione è che c’è poco investimento della società nostra nei confronti dei giovani e dei ragazzi credo: sia una sensazione comune, che però non ci vede abbastanza reattivi”.
“Magari questa necessaria reattività per la riapertura in tempo di Covid riuscisse a risvegliare un po’ di più profondamente una reattività di responsabilità educativa. In questo momento da una parte dobbiamo rifuggire dalla tentazione dello sconforto, del tutto male, del non ce la faremo. E dall’altra dalla tentazione della superficialità: non mi è accaduto nulla a me non ha toccato, a noi giovani non ci tocca. C’è bisogno invece di una equilibrata attenzione responsabile ma anche fiduciosa verso quelle che sono le misure che ci vengono proposte e che dobbiamo condividere con serenità anche perché non c’è una strada personale per venir fuori dal Covid. O ne usciamo tutti insieme oppure non ne usciamo e quindi questo sentimento di corresponsabilità sociale deve attraversare tutti”.
Sono quattro le parrocchie messe a disposizione dalla Chiesa fiorentina che, nell’ottica di collaborazione con l’amministrazione, accoglieranno provvisoriamente nelle loro strutture alcune classi delle scuole medie superiori: San Gervasio e Protasio, San Francesco, la Sacra Famiglia affidata ai Salesiani e Santa Caterina a Coverciano.
“Dalla fine di luglio – conclude il Cardinal Betori – assieme al sindaco abbiamo cominciato a lavorare per individuare possibilità concrete. Purtroppo non sono molte perché le nostre strutture sono per lo più vetuste e soprattutto con delle spaziature meno adeguate rispetto a quello che oggi viene richiesto in termini di sicurezza per gli studenti. Per cui la nostra attenzione si è incentrata su una decina di situazioni per poi valorizzarne quattro. Si tratta di un piccolo numero che però è molto importante per ribadire che la Chiesa è vicina alla gente e che è pronta al dialogo con le istituzioni per il bene delle popolazioni. Sono molto contento di ciò perché anche questo è un elemento per ribadire l’importanza della alleanza educativa tra ragazzi, insegnanti, famiglie e realtà della società civile, come appunto la Chiesa, tutti focalizzati su quello che è il problema della formazione delle nuove generazioni”