Le parole del Cardinale per la solennità di San Lorenzo che poi aggiunge: “Trovare un assetto umano che animi e alimenti il tessuto economico e sociale”
“Favorire la presenza di nuclei familiari stabilmente residenti in città, che crea rapporti e dà un contesto di identità civile e di umana accoglienza a chi viene tra noi da fuori”.
E’ il forte monito dell’Arcivescovo di Firenze Cardinal Giuseppe Betori, nell’omelia pronunciata alla messa per la solennità di San Lorenzo, celebrata nella basilica omonima e culminata dall’offerta dei ceri presentata dal sindaco Dario Nardella. Una festa quest’anno anomala a causa delle restrizioni per il Coronavirus che fra l’altro hanno annullato la tradizionale distribuzione di pasta al ragù e cocomero.
A Firenze, ha sottolineato l’alto prelato, la pandemia hasvelato squilibri» dal punto di vista economico “che le masse turistiche occultavano e al tempo stesso alimentavano”. Per questo la città, lo stesso quartiere di San Lorenzo hanno bisogno di trovare un loro proprio “assetto umano che animi e alimenti anche il tessuto economico”. Per l’arcivescovo “un’economia fiorisce sulla base di relazioni sociali e non su bisogni artificiosamente indotti. E’ necessario un sapiente equilibrio tra vissuto familiare, attività artigianale e commerciale, promozione culturale. Importante, in tal senso, è l’annunciato interesse per ridare vita all’ex-convento di Sant’Orsola, un interesse che seguiamo con fiducia auspicando che attorno ad esso possa rifiorire l’intero quartiere nella sua identità di immagine popolare di Firenze”.
Dal canto suo Nardella, parlando a marigine della ricorrenza, ha affermato che “Il piano operativo urbanistico sarà l’occasione perfetta per creare tutte le condizioni perché la residenza torni a Firenze” , sottolineando “però che ci vuole lo sforzo di tutti, del mondo dell’economia, della società civile, anche dei fiorentini proprietari di appartamenti nel centro, a cui chiedo davvero di aiutare l’amministrazione in questo impegno straordinario”. Nardella hadetto di “condividere pienamente” l’omelia del cardinale. E sul recupero del complesso di Sant’Orsola ha assicurato che non ci saranno alberghi né centri commerciali, ma soltanto attività culturali, servizi alla residenza e attività per i giovani.