Inaugurata la Panchina Rainbow contro l’omofobia e le discriminazioni in genere. Ciulli: “Nessuno deve essere lasciato indietro”. Funaro: “Lavorare sulle battaglie fondamentali: l’uguaglianza ma anche la diversità”
“La panchina lancia un grande messaggio alla città, un segno importante: la scelta politica di non voler lasciare indietro nessuno”. E’ tutto nelle parole del presidente della cultura del Quartiere 5 Andrea Ciulli il profondo significato dall’inaugurazione nel tardo pomeriggio di ieri della Panchina Arcobaleno in piazza Leopoldo. Con lui Cristiano Balli, presidente del Q5, e Sara Funaro assessore alle pari opportunità del Comune.
“Mi sono commosso – aggiunge Ciulli – incrociando gli sguardi di chi era lì… insieme a noi a vivere questo momento davvero significativo. Una grande emozione vedere la partecipazione di tante persone e sentire le parole di Funaro e Balli”.
Dopo Milano, Parma, Vicenza, Cremona, Livorno e numerose altre città italiane dunque la panchina contro l’omofobia e le discriminazioni in genere è arrivata anche a Firenze. “E’ una coincidenza – prosegue – il fatto che sia in discussione in questi giorni la cosiddetta “proposta di legge Zan”, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere: una legge che stiamo aspettando da troppo tempo e che speriamo finalmente riesca ad avvicinarci un po’ di più al resto delle nazioni europee in fatto di diritti delle persone LGBTQ+. Noi come quartiere già da tempo abbiamo avviato iniziative e progetti per sensibilizzare i cittadini su questo tema. Credo che coltivare i rapporti tra le persone e fare politica mettendoci anche il cuore sia il modo giusto di agire”.
“Piazza Leopoldo – ha aggiunto Funaro- si sta imponendo sempre di più come piazza dei diritti a cominciare proprio da quel muro dove pian piano negli anni è sorto fuori il viso di Nelson Mandela. E’ vicina alla fermata della tramvia e credo sia il luogo giusto per fermarsi e riflettare su alcuni temi. Avere qui il volto di Mandela e questa panchina dà il senso di quanto questa città e questo quartiere vogliano lavorare sulle battaglie fondamentali per la nostra città. Perché le battaglie fondamentali sono quelle per il diritto all’uguaglianza e alla diversità”.