L’omaggio di Stefano Di Puccio, consigliere comunale e notissimo ristoratore, alla città e alla voglia di riprendere malgrado le difficoltà causate dalla pandemia da Covid-19
Un omaggio alla città e alla voglia di riprendere, malgrado il grande momento di difficoltà causato dalla pandemia da Covid-19. Insieme a una dedica, particolare e personale al Calcio Storico. E così dal nulla in Piazza della Passera sono spuntate cinque panchine nuove di zecca. Quattro dipinte con i colori dei quartieri che ogni anno si danno battaglia sul sabbione di Santa Croce e che stavolta non hanno potuto confrontarsi per via del Covid-19: bianco, azzurro, verde e rosso. L’ultima, in un ulteriore e forte messaggio di unità, solidarietà e di amicizia, che li riunisce tutti.
L’idea è venuta a Stefano Di Puccio, consigliere comunale Pd a Palazzo Vecchio e notissimo ristoratore con il proprio locale che affaccia sulla piazza. Assieme a suo figlio Arno, colonna portante de I Medicei Rugby, ha prima pensato alla bandiera italiana, poi si è soffermato sull’arcobaleno e infine la scelta è caduta sui quattro simboli del Calcio Storico Fiorentino che proprio qualche giorno fa ha sbancato l’audience della piattaforma televisiva Netflix con ben 52 milioni di contatti dopo la trasmissione di un documentario dedicato a quello che da sempre è lo sport più amato dai fiorentini.
“Volevo inventarmi qualcosa – racconta Di Puccio – per tornare ad accendere i riflettori sulla Piazza. Il solito coniglio che estraggo dal cappello quando ho bisogno di qualcosa di nuovo. Le panchine sono di proprietà dei commercianti della piazza e avevano bisogno di una riverniciata perché erano ormai ridotte male. Così io e mio figlio ci siamo guardati negli occhi e abbiamo cominciato a pensare quale potesse essere il tema migliore. Queste panchine vogliono anche essere un omaggio alla città e un desiderio di bellezza per fare la “mia piazza” e la piazza di tutti ancora più bella. Nonostante i tanti anni di militanza, non sono mai stato legato al Calcio Storico a differenza di altri per i quali invece è tutto. Il Calcio mi ha dato tanto e in questa occasione mi sono sentito di dovere fare questo particolare omaggio, di non celebrare solo la parte bianca perché il quartiere è quello, ma di estenderlo anche agli altri rioni come senso di sportività, di unità e di amicizia“.