Quattro giorni dopo la vergognosa scritta omofoba comparsa a lato della sua tabaccheria continuano gli attestati di solidarietà per Andrea Ciulli che dice: “Non mi sono mai nascosto e mi sento parte di una comunità che mi vuole bene”
“Per assurdo questa cosa mi fa anche piacere perché mi fa sentire la gente vicino, mi fa capire che il seme che ho piantato in questi sette anni forse è germogliato. E questo mi fa ancora andare avanti perché ci sono persone che non sono fortunate come me: d’avere una famiglia alle spalle, un compagno, altre persone che mi accettano così come sono perché a volte sa l’accettazione può sembrare anche un po’ forzata”.
Andrea Ciulli, 45 anni, consigliere del Quartiere 5 per il Pd, distende il volto e sorride tranquillo. Ormai sono passati quattro giorni dalla scoperta di quella scritta omofoba accanto al suo negozio di tabaccaio in via di Peretola, a pochissimi passi da Piazza Garibaldi da sempre fulcro del piccolo sobborgo occidentale alla periferia di Firenze (https://www.lamartinelladifirenze.it/vergognosa-scritta-omofoba-contro-consigliere-del-pd/). Ancora adesso sono tantissime le persone che entrano nel negozio per esprimergli vicinanza, scambiare qualche parola con lui e condannare di nuovo senza esitazioni un gesto che ancora non trova una vera e propria spiegazione a parte quelle orribili parole riportate all’inizio. Andrea naturalmente ha presentato denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri che hanno avviato le indagini per capire chi possa essere l’autore di un atto tanto assurdo quanto vergognoso.
“Tutto è cominciato – racconta – con quel post che ho messo su Facebook e in pochi attimi è diventato virale. Non credevo di avere tutta questa rilevanza, c’è addirittura stato un comunicato stampa di Palazzo Vecchio, ho ricevuto una telefonata dal sindaco Nardella che mi ha espresso la sua vicinanza e la solidarietà di tutti. Sono contento perché l’amministrazione si è stretta attorno a me e la cittadinanza mi si è avvicinata anche di più: l’opinione è una cosa, l’odio e violenza sono altro”.
Andrea a Peretola ci è arrivato sette anni fa da Campi Bisenzio, paesone dell’hinterland fiorentino dove abita tutt’ora, e subito è riuscito a farsi voler bene. Parallelamente l’impegno politico con il Consiglio di quartiere nel Pd, rieletto alle ultime amministrative con il maggior numero di preferenze tra i consiglieri e presidente della Commissione Cultura. “Insomma – scherza – qualcosa di buono ho fatto. Io non mi sono mai nascosto da quello che sono. Chi amo non mi determina come persona, io sono una persona per bene a prescindere da quale sia il mio orientamento. E questo messaggio, negli anni, è passato. Qui mi sento parte di una comunità: non mi sento discriminato, non sono il poverino della situazione: sono una persona e basta. Sono contento perché quando mi dicono il Ciulli parlano di me: a Campi ero il figlio di, qui sono io ed è una cosa che non ha prezzo”.
Andrea ha un compagno da 21 anni ed è da sempre impegnato sul fronte dei diritti civili. “Il mio è stato un percorso anche difficile – conclude – perché per arrivare a quello che sono ci è voluto un cammino lungo, duro, di accettazione, di confronto per spiegare la tua scelta alla famiglia e poi tutta una serie di altre cose. Era un timore che avevo anche dal punto di vista della comunità: perché qui o ti vogliono bene o ti odiano, non c’è via di mezzo. Io sono fortunato anche da questo punto di vista perché qui mi vogliono bene tutti”.